Pausa di riflessione -dunque- quella odierna in vista del voto di domani e con il quale i soci delle 50.ina di comunità di Slovenia e Croazia andranno ad eleggere con voto diretto, universale il presidente UI e quello della Giunta esecutiva e quindi sceglieranno i rispettivi rappresentanti per i 75 seggi dell'Assemblea. Per quanto riguarda quest'ultima, i giochi sono ormai fatti, poiché molti sodalizi - una trentina- hanno presentato candidature uniche ovvero tanti candidati quanti sono i posti a loro destinati. Fanno eccezione le Comunità maggiori quali, Pola, Rovigno, Pirano, Buie che presentano liste contrapposte e poi c'è l'esempio di Umago con due liste gemelle e altri sodalizi con qualche nome in più rispetto al seggio o seggi riservati. E se tante CI rinnoveranno pure le strutture interne, tutti i soci- come detto- avranno modo di eleggere con voto diretto, a suffragio universale il presidente della Giunta esecutiva e quello dell'Unione italiana. Per la prima funzione e dopo l'esclusione di Aleksandar Damiani che non è riuscito a raccogliere le firme necessarie, c’è solo Marin Corva che in pratica può dichiararsi già eletto. Per la presidenza dell'UI invece si presentano -ricordiamo- l'uscente Maurizio Tremul e Felice Žiža, che è deputato al seggio specifico al Parlamento di Lubiana. In questi ultimi giorni i due contendenti hanno avuto modo di incontrare gli elettori e presentare i rispettivi programmi che hanno alcuni denominatori comuni quali: il rafforzamento del ruolo politico dell'Unione italiana, la sua unitarietà, l'uniformità di trattamento della CNI nel suo territorio d'insediamento storico. Ci sono poi naturalmente pure molte divergenze che derivano da una diversa visione e concezione sulla realtà dell'area e sulle esperienze avute nella gestione degli interessi particolari della componente italiana di Croazia e Slovenia. Domani la scelta sarà in mano agli elettori e si spera che siano in tanti a legittimare la nuova dirigenza UI.
Lionella Pausin Acquavita