I lavori di ristrutturazione del Collegio dei Nobili dovrebbero prender il via a breve, il bando e la scelta dell’appaltatore dovrebbero infatti concludersi entro il mese di dicembre. Ma a tenere banco sono state soprattutto in passato le possibili soluzioni individuate per il trasferimento temporaneo per la durata dei lavori degli alunni dalla sesta alla nona classe. Gli spazi individuati nel seminterrato della scuola elementare slovena sono stati valutati come inadeguati, senza finestre e con entrate separata da alcuni genitori che hanno lanciato un appello alle autorità ed alle istituzioni della minoranza italiana. All’incontro organizzato dal Comune di Capodistria e dalla Can capodisitriana, rivolto al Consiglio dell’ente e a quello dei genitori sono stati illustrati i locali sostitutivi in questione. “Ce l’abbiamo messa tutta per trovare dei posti migliori possibili per un periodo limitato di tempo” ha spiegato il sindaco di Capodistria Aleš Bržan. I nuovi locali serviranno bene al loro proposito ha inoltre detto Bržan. Timotej Pirjevec a capo dell’Ufficio finanze del Comune, illustrando il percorso che gli alunni dovranno percorrere per accedere alle aule ha annunciato che la prossima settimana verrà pubblicato il bando per il rinnovo del Collegio dei Nobili. La Preside della Scuola elementare italiana Helena Maglica ha valutato positivamente le soluzioni temporanee adottate aggiungendo che queste rappresentano anche “un valore aggiunto alla nostra realtà scolastica e una ricchezza in più per i nostri alunni e anche per i dipendenti che avranno modo di scambiarsi gli esempi di buone pratiche”.
Soddisfatto pure il Vicesindaco di Capodistria, Mario Steffè “i vani sono stati rinnovati e si presentano nuovi per l’uso. Si presentano in realtà in un seminterrato dove le condizioni di luce sono deficitarie e abbiamo cercato di fare del meglio con l’apertura di un certo numero di lucernari anche per una situazione psicologica, mentre l’illuminazione è ampiamente garantita ed è a norma; quindi, dovrebbero esserci le condizioni per svolgere tranquillamente il processo educativo dei bambini”.
Per quanto riguarda invece i tempi che riguardano i lavori di ristrutturazione del Collegio dei Nobili, Steffè ha detto che in questo momento è difficile stabilirli con precisone “chiaramente le incognite maggiori risiedono nel fatto di dover intervenire su un edificio storico e di conseguenza ce un ampio margine di imprevisto per quanto riguarda poi i lavori. Nelle diverse fasi di realizzazione del restauro si vedrà in realtà se dovranno essere apportate delle varianti al progetto e questo potrebbe prolungare i valori a quanto preventivato. Dobbiamo tenere in mente per quanto riguarda gli spazi visitati che si tratta di una situazione provvisoria e bisogna avere in mente il fine ultimo che è quello dell’acquisizione di un edificio nel centro storico dove il passato e la nostra tradizione saranno coniugate alle esigenze del presente, ovvero al processo educativo”.
“Lo spazio è presente, la luce pure, anche le finestre permettono un buon ricambio dell’aria” ha commentato il Presidente della Can di Capodistria Fulvio Rihter al microfono di Beatrice Žiža “per essere una classe di supporto per un periodo di tempo limitato la soluzione trovata soddisfazione è più che soddisfacente“ ha commentato.
Tra i genitori presenti qualcuno si è chiesto se non sia stato possibile una soluzione migliore, ovvero quali sono state quelle scartate. Pirjavec ha spiegato che tra gli immobili a disposizione del Comune è stato scelto quello migliore, tra le voci critiche Stefano Destefani, membro del Consiglio d’Istituto e dei genitori “ho visto che mettono le lampade sotto un’unica, vuol dire che tutte queste lampade si accendono e spengono 50 volte al secondo, quindi il nervo ottico ne risente. Tutte le classi sono inondate dal Wi-Fi e non ne vedo la necessità. Come sono state fatte queste scelte io non lo so sto valutando il fatto se far cambiare scuola a mio figlio, scegliere un’altra scuola italiano o portarlo a Muggia, Trieste o scegliere una scuola slovena”.
Dionizij Botter