Tutto è pronto per trovare un locatario idoneo e ripartire con l’attività. Il documento è stato preparato su modello del bando utilizzato per la medesima attività a Palazzo Manzioli, l’omonimo Wine bar, che rappresenta una storia di successo e un modello di buona prassi. Tra i requisiti il rispetto del bilinguismo, anche per i dipendenti e la necessità di allegare una proposta aggiuntiva socio-culturale. Nel caso le clausole non venissero rispettate, il locatore, la “Santorio” ha diritto di recessione dal contratto, che viene stipulato per un periodo quinquennale, ossia di 60 mensilità. La base d’asta è stata stabilita a 1420 euro, definiti anche i dettagli riguardanti l’assegnazione del punteggio con uno scatto di 1 punto per 20 euro aggiuntivi, per un massimo di 20 punti. Il bando di gara dovrebbe uscire il 20 giugno prossimo e rimanere aperto per 20 giorni. Visto che la CI di Capodistria non ha un sito internet proprio, così il presidente Mario Steffé, si farà affidamento a quello dell’Unione Italiana e ai quotidiani La Voce del Popolo e Primorske Novice.
La riunione è stata anche l’occasione per il presidente di esporre la relazione di fine mandato. Steffé ha colto l’occasione di ringraziare collaboratori e consiglieri, anche per le critiche mosse e le esortazioni. Un mandato limitato parecchio per vari motivi, ha ricordato il presidente, in primis ovviamente la pandemia, durante il quale sono stati mantenuti i proventi, nonostante la chiusura del bar. “È stato importante aver realizzato il programma, anche se in maniera diversa. Parte dei soci si è allontanata proprio durante il periodo covid, si nota ora che abbiamo ripreso. Ci vuole una svolta epocale, c’è necessità di linfa viva”, ha rilevato Steffé, ricordando gli eventi salienti, come il Festival Life, dove la CI ha avuto un ruolo importante. Nonostante si vada verso la fine del mandato, in cantiere ci sono ancora diversi spettacoli di danza contemporanea, la pubblicazione del cd della Mandolinistica Capodistriana e altro.