Kristjan Knez, il direttore del centro culturale Carlo Combi, che dal 2014 porta nelle scuole della comunità italiana di Slovenia e Croazia il progetto sul primo conflitto mondiale, ha esordito invitando i ragazzi a studiare la storia, per conoscere e capire, senza farsi ingannare dalle inesattezze storiche o falsi miti che circolano, come ad esempio attorno alla figura di Nazario Sauro che in questi giorni non ha mancato di sollevare qualche polemica.
"La storia va ascoltata, va studiata e va conosciuta - ai nostri microfoni Kristjan Knez - non si devono criticare le pagine del passato per partito preso, per sentito dire, o mistificando il passato. Io credo che anche gli incontri promossi a Pirano e Capodistria, quindi momenti e approfondimenti organizzati dalle comunità degli italiani, possono essere dei momenti di dialogo, confronto e apprendimento utili. Purtroppo abbiamo visto - continua Knez - che una parte della società e dell'opinione pubblica non sono ancora pronte o non vogliono ascoltare, comprendere queste pagine del passato che sono parte integrante della storia di questo lembo d'Istria."
Il nipote di Nazario Sauro, l'ammiraglio Romano Sauro, dall'ottobre 2016 è in viaggio a bordo della sua barca a vela, la Galiola III, toccando più di cento porti in Italia e venti all'estero ricordando la figura del celebre avo Nazario Sauro per promuovere l'amore per il mare e il recupero della memoria storica per rileggere e ripensare al primo conflitto mondiale anche nello spirito di quelli che furono i valori perseguiti nell'arco della sua breve vita dal patriota capodistriano - giustizia, libertà e solidarietà. E non a caso è stata scelta proprio la data del 20 settembre per presentare il progetto a Capodistria.
"Il 20 settembre - ricorda Romano Sauro - è l'anniversario della nascita di Nazario Sauro, avvenuta a Capodistria 138 anni fa. E' uno dei motivi per cui sono venuto qui, per incontrare altri studenti (in due anni ne ho incontrati più di 40 mila, anche qui oggi erano in 60-70) e raccontare loro di Nazario Sauro, di una guerra che fece moltissimi morti. Una guerra che va saputa rileggere in una chiave diversa da quella classica, che viene ricordata nei libri di storia come un passaggio forzato, quasi obbligato, verso una maggiore consapevolezza di un'identità europea che nasce proprio con la prima guerra mondiale, che continua nonostante la seconda e che per certi versi è ancora in corso. Molto è cambiato, non ci facciamo più le guerre, ci vogliamo più bene, anche se non andiamo sempre d'amore e d'accordo, ma la strada è tracciata. Seminare nelle scuole questi valori e questi concetti, valori di libertà, giustizia e solidarietà, è fondamentale. Ritengo siano necessari da diffondere nei giovani che sono il futuro."
Hanno partecipato all'incontro gli alunni della terza e della quarta del Ginnasio Carli di Capodistria, della quarta del Ginnasio Sema di Pirano e un gruppo di ragazzi della Pietro Coppo di Isola. (ld)