Gli emendamenti non accolti dal Comitato per lo Statuto, saranno comunque messi ai voti nel prosieguo della seduta previsto per martedì quando si andrà ad approvare o a respingere il nuovo documento. Una cinquantina le proposte di modifica pervenute in forma scritta e altre presentate nel corso della riunione. Tra questi uno contrario alla proposta di ripartizione dei seggi e favorevole al mantenimento dell’attuale numero di consiglieri che è stato accolto dal Comitato. Quello del numero dei consiglieri, come la cancellazione del voto diretto per i presidenti di Unione e Giunta esecutiva, gli elenchi dei soci, l’affiliazione delle Comunità degli italiani, l’incompatibilità delle cariche sono stati tra i temi più dibattuti nel corso della lunga discussione che ha fatto emergere due fronti: uno pronto ad una riforma radicale ed immediata e l’altro propensa a cambiamenti misurati, meno incisivi. Questo secondo parere è stato espresso pure da alcune Comunità degli italiani che per tramite dei propri rappresentanti hanno definito inopportuno collocare la ristrutturazione dell’UI allo scadere del mandato. Posizione confutata da una parte dei consiglieri e dal presidente dell’Assemblea Paolo Demarin. “Abbiamo intrapreso il dibattito sulle riforme già nel 2018 ed anche perciò sarebbe giusto e responsabile portarlo a conclusione prima delle elezioni” ha fatto capire Demarin che assieme a Mauro Jurman, presidente il Comitato per lo Statuto, ha ricordato che accanto alla volontà di migliorare il funzionamento e l’ organizzazione dell’ UI, il documento deve venir armonizzato con la Legge sulle associazioni in Croazia.
Lionella Pausin Acquavita