“Ci siamo organizzati per cambiare le cose, visto che non andavano bene”, ha detto Ondina Gregorich Diabaté presentando Maurizio Tremul, il candidato al seggio specifico appoggiato dal movimento 'Unitarietà-insieme'. In questi giorni “abbiamo incontrato anche molti sloveni che sono interessati a chi siederà al seggio specifico, perché ogni voto conta e anche il nostro è uguale a quello di tutti gli altri in Parlamento”, ha spiegato la Gregorich Diabaté prima di lasciare la parola a Tremul.
Dopo aver ribadito il motto del suo gruppo (Unitarietà, dialogo, trasparenza, impegno, partecipazione, Istria), Tremul ha spiegato quello che secondo lui dovrebbe essere il lavoro del deputato a Lubiana, volto soprattutto a curare gli aspetti politico-legislativi che riguardano la minoranza ma non solo.
Il candidato è poi passato ad elencare i progetti portati avanti con successo in questi anni dall’Unione Italiana (della quale è presidente): dalle decine di milioni di euro ottenuti da Italia e Croazia, alla registrazione dell’Istroveneto come patrimonio culturale immateriale, per passare dalla ristrutturazione di palazzo Gravisi Buttorai a Capodistria fatto con fondi europei. “Anche se in Italia non abbiamo un parlamentare che possa svolgere la funzione di ago della bilancia, siamo riusciti lo stesso ad ottenere i fondi necessari, dialogando con tutti quanti”, ha commentato Tremul.
Il candidato capodistriano ha detto di sperare che dopo il voto “ci sia un governo liberale“ che rispetti i diritti fondamentali dei cittadini; e che in ogni caso “prima di firmare un accordo con il governo” farà “una riunione con tutti i connazionali e le istituzioni minoritarie” per concordare i punti che saranno contenuti al suo interno.
Per quanto riguarda il tema del bilinguismo per Tremul è fondamentale implementare i corsi per il personale pubblico al fine di migliorare la conoscenza dell’italiano sul territorio e ampliare le competenze dell’ufficio per il bilinguismo. Bisogna, però, anche agire a livello statale. "Andrebbe fatta una legge sull'uso ufficiale delle lingue delle Comunità nazionali, perchè questo stabilirebbe in maniera chiara a livello statale quali sono i diritti e i doveri per quanto riguarda l'attuazione del bilinguismo", ha spiegato Tremul. "Abbiamo visto che armonizzare i decreti municipali fra i quattro comuni dell'Istria è molto complicato", e una soluzione di questo tipo potrebbe secondo lui risolvere definitivamente questo tipo problematica. Inoltre ha aggiunto di volersi impegnare "anche per integrare la legge sui nomi degli abitati e delle città, inserendo al suo interno, come avviene già nelle legislazioni in vigore in Croazia e in altri paesi eueopei, tutti i toponimi e i nomi dei territori bilingui". A quel punto, ad esempio, la dicitura 'Koper- Capodistria' varrebbe su tutto il territorio nazionale.
Tremul ha parlato anche del piano regolatore di Capodistria che potrebbe portare all’esproprio di alcuni terreni agricoli a Bertocchi e ha detto che si batterà per far rivedere questa proposta. Ha poi promesso di togliere la vignetta, che, secondo lui sino ad ora non sarebbe stata ancora cancellata perché in questi anni “si è chiesto il minimo sindacale”.
“Il parlamento non è una sala operatoria, ma il luogo dove devi avere la capacità di interloquire con tutti (…) e di arrivare anche a dei compromessi", ha concluso Tremul lanciando l'ennesima stoccata al suo avversario.
Barbara Costamagna