commenta questa mattina l'esito del voto che lo ha visto sconfitto con quasi cinquecento voti di stacco dal vincitore Felice Žiža: "Io ho sempre ritenuto che il popolo quando vota ha sempre ragione. Hanno scelto Felice Žiža, al quale faccio le mie congratulazioni e a cui auguro un buon lavoro. In questa competizione ho perso, le cose vanno dette in maniera molto chiara.
Ringrazio tutti coloro che mi hanno espresso la loro fiducia e il loro voto, tutte le persone che mi hanno aiutato e sostenuto in questa competizione. Quindi andiamo avanti, la vita procede e vediamo come si evolveranno le cose".
"Oggi ho fatto le prime cose che ritengo importanti", ha annunciato Tremul, "ho inviato la lettera di dimissioni alla Presidenza del Consiglio di Programma della RTV e al Presidente della CAN costiera Alberto Scheriani, con la quale annuncio le mie dimissioni da membro del Consiglio.
Riprendo in mano il lavoro che ho trascurato nell'ultima settimana come Presidente della Giunta Esecutiva. C'è da preparare il materiale necessario per il Comitato di coordinamento per le attività della CNI, dove bisogna recuperare il 50% dei fondi mancanti per le Comunità. Dopo di che rifletterò sui passi da fare in futuro anche rispetto le future elezioni".
"Voglio essere molto onesto", ha aggiunto, "ho fatto una campagna molto trasparente, non c'è stato nessun tipo di scorrettezza e ho detto le cose in maniera molto chiara. Ovviamente dopo una vita spesa a favore della Comunità Nazionale Italiana questo è un risultato che ha un suo significato per me molto importante e ne devo prendere atto.
Non ho alcuna intenzione di fare cose che possano danneggiare la Comunità a cui ho dato il mio contributo disinteressato, al di là di quello che qualcuno pensa. Mio dovere, come ho detto, è ora quello di portare avanti il lavoro della Giunta esecutiva dell'Unione italiana fino all'8 luglio e far approvare il piano finanziario, oltre che risolvere il grosso nodo del fondo promozione. Mi impegnerò in questo e per quanto riguarda le scelte future le vedrò a tempo debito”.
Barbara Costamagna