“Dati che saranno ufficializzati dopo un ulteriore accertamento programmato nel pomeriggio” come rileva il presidente dell' Assemblea Paolo Demarin che definisce la seduta “una maratona elettronica“. Durata più giorni onde permettere l’ inoltro di proposte ed emendamenti, alla riunione e al voto hanno aderito ben 64 consiglieri, un numero importante difficilmente raggiungibile pure negli incontri in presenza. Come spiega Demarin, l’assemblea ha fatto proprio il pacchetto di emendamenti - 31 voti a favore, 23 contrari e 6 astenuti- proposto dal fiumano Moreno Vrancich , che invece erano stati precedentemente respinti dalla Giunta esecutiva. Sostenuta così ,tra le altre cose, la cancellazione dei finanziamenti – poco meno di 200 mila euro- alla Comunità Italiana del Montenegro da far riversare nel Fondo promozione e valorizzazione destinato alle Comunità degli Italiani di Slovenia e Croazia. Una proposta fatta propria dall’Assemblea, ma che difficilmente sarà accettata dal Comitato di coordinamento che ha l’ultima parola sull’ utilizzo dei contributi dall’ Italia. “Io interpreto questo emendamento non come opposizione al sostegno per i connazionali del Montenegro bensì come un accorgimento tecnico, un messaggio che alcune voci ed importi non possono entrare a far parte della nostra documentazione finanziaria; è ovvio che il MAE, il Comitato, l’ UPT destinino una parte dei contributi a Cattaro ma questo non può passare come proposta dell’ Assemblea dell’ Unione Italiana” dice Demarin . Ricordiamo che il piano finanziario gestisce all’incirca sei milioni di euro devoluti da Italia, Croazia, Slovenia e in parte dalla Regione istriana. “Naturalmente si tratta di una previsione visto che non abbiamo certezza sugli importi reali che ci saranno assicurati , ma questo è un obbligo di legge che siamo chiamati a definire entro il 31 dicembre” aggiunge Demarin che invece per quanto riguarda il terzo assestamento di bilancio dice: “Si tratta di piccoli spostamenti indicati dal Comitato di coordinamento e che l’Assemblea ha accolto con 64 voti favorevoli; non grandi modifiche ma che purtroppo arrivano proprio alla fine dell’ anno il che giustifica la nostra insistenza sulla necessità di arrivare quanto prima ad un canale diretto con la Nazione Madre in modo da velocizzare i contatti ed avere già a gennaio, febbraio la programmazione definitiva. Solo così la CNI potrà svolgere il suo ruolo sociale e storico, in modo sereno e tranquillo”.
Lionella Pausin Acquavita