Felice Žiža si è presentato alla Comunità degli italiani di Pirano. A supportarlo un gruppo di sostenitori della "Dante", che lo hanno seguito a casa Tartini dove l'aria non era delle più serene, a causa di una lettera promossa da alcuni soci vicini alla sezione locale del partito Oljka, presenti in sala, che hanno accusato la dirigenza del sodalizio piranese di aver fatto un abuso sostenendo la candidatura di Maurizio Tremul. La presidente della Comunità , introducendo la presentazione, ha voluto, quindi, rispondere alle accuse. "Sono una persona che sente il dovere di mantenere in vita la cultura italiana sul territorio, ma non ho mai avuto la presunzione di poter indirizzare il pensiero dei soci", ha detto la Rojec, "mi dispiace che sia stato frainteso l'aiuto che ho dato ad un candidato, presentando le firme da lui raccolte". "Spero che mi creda quando gli dico che se eletto", ha aggiunto la Presidente della Ci Piranese, "Žiža avrà sempre il nostro sostegno, come d'altronde ha fatto lui in tutti questi anni per la nostra comunitàcon il suo lavoro di medico".
Ricollegandosi alla collaborazione tra il deputato e le Comunità Žiža ha voluto ricordare il grande lavoro fatto da Roberto Battelli in questo ventennio al Parlamento. "Grazie a Battelli abbiamo leggi che funzionano benissimo", ha detto Žiža, "come funziona anche il sistema delle Can, che hanno collaborato in modo efficace con il deputato uscente, che è stato la punta di diamante che ci ha portato ai risultati attuali".
Žiža ha poi presentato i punti fondamentali del suo programma che prevedono una legge specifica per radio e Tv Capodistria che dovrebbe raggiungere uno status simile quello delle Can, una legge sulla tutela globale e l'applicazione dei diritti relativi al bilinguismo, che la Comunità non ha fino ad ora fatto valere come si deve. Per incrementare la conoscenza della lingua italiana secondo Žiža bisogna lavorare sul sistema scolastico della maggioranza aumentando le ore settimanali dedicate all'italiano da due a tre, inserendo l'italiano tra le prove del sapere in sesta e nona oltre che farlo diventare materia obbligatoria alla maturità.
Barbara Costamagna