Esattamente il 31 dicembre scorso dal bilancio di stato croato sono stati attinti 330 milioni di euro per far fronte alle garanzie emesse per i crediti del Gruppo Uljanik. Lo ha reso noto il ministro delle finanze Zdravko Maric precisando che nell'importo non sono compresi gli interessi e neanche le esposizioni bancarie con scadenza nel 2019. Dunque, si prospettano altre uscite che però a detta del ministro, non dovrebbero compromettere la stabilità delle finanze pubbliche. E si è sempre in attesa del partner strategico, il cui ruolo sarà determinante per la salvezza dei cantieri Scoglio Olivi di Pola e 3 maggio di Fiume che formano il Gruppo Uljanik. Dopo aver rescisso unilateralmente il rapporto con Danko Končar, la direzione aziendale ha messo a disposizione degli investitori interessati la ''date room'' onde prender visione della documentazione e della gestione della compagnia. Al momento però l'interesse sembra piuttosto tiepido, in ogni caso sotto le aspettative. Vi sono entrati gli specialisti del gruppo DIV di Samobor proprietario del cantiere spalatino Brodosplit e del Gruppo australiano Scenic per il quale a Scoglio Olivi si sa ultimando la costruzione di una nave da crociere polari. Quest'ultimo gruppo sarebbe interessato ad acquisire però solo una piccola parte del cantiere. Come scrive l'agenzia HINA invece non si sono fatti finora vedere i rappresentanti della Fincantieri di Trieste e del gruppo ucraino Smart, in precedenza più volte citati come potenziali partner strategici. La stessa fonte scrive che forse la Fincantieri entrerebbe in gioco con un partenariato proprio con la DIV. Dal canto suo il ministro dell'economia Darko Horvat si dice ottimista sull'interessamento di grandi investitori. Ricordiamo che il partner strategico deve venir individuato entro il 25 gennaio, pena il fallimento e la liquidazione dei due cantieri.

Foto: MMC RTV SLO/Reuters
Foto: MMC RTV SLO/Reuters

Valmer Cusma