Darko Horvat non è più ministro dell'edilizia, della pianificazione territoriale e dei beni statali. Su sua richiesta il premier Andrej Plenković lo ha rimosso dall'incarico. L'ormai ex ministro ha trascorso la prima notte nel carcere di Remetinec a Zagabria, dopo che il giudice per le indagini preliminari ha accolto la richiesta dell'Uskok, l'ufficio per la lotta alla corruzione e criminalità organizzata, del fermo cautelare di un mese. Il provvedimento è stato motivato con il pericolo che Horvat possa influire sui testimoni durante l'inchiesta sul versamento illecito degli incentivi statali nel 2018, all'epoca in cui era ministro dell' economia. Come riporta la stampa croata, a inchiodarlo sarebbe stata la dichiarazione della sua ex collaboratrice Ana Mandac. "Tutti sapevano" ha detto agli inquirenti "che gli incentivi sarebbero stati assegnati senza criterio, ma in base a raccomandazioni e preferenze personali. Eravamo anche stati avvertiti che si stava procedendo contro la legge. Tuttavia Darko Horvat non aveva fatto dietro front rispetto alla sua contestata decisione". Ricordiamo che l'Uskok ha aperto un fascicolo di indagini anche nei confronti di altre cinque persone tra cui il vicepremier Boris Milošević, l'ex ministro dell'agricoltura Tomislav Tolušić e la citata Ana Mandac. Quest'ultima è già nota agli inquirenti dai tempi dell'arresto dell'ex segretario di stato e sindaca di Knin Josipa Rimac. L'intera vicenda sta avendo un grosso impatto sulla scena politica e si fa sempre più insistente la richiesta di elezioni anticipate da parte dell'opposizione parlamentare.
Valmer Cusma
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