Zoran Milanović (Foto: EPA)
Zoran Milanović (Foto: EPA)

“Senza i difensori croati la Bosnia Erzegovina non sarebbe oggi uno stato libero e territorialmente integro“. Così il presidente Zoran Milanović alla celebrazione del 27.esimo anniversario dell’operazione militare Maestral, che fu la prima grande offensiva comune tra l’Esercito croato, il Consiglio di difesa croato e l’esercito della Bosnia Erzegovina.

Un’operazione - ricordiamo - che portò il 17 settembre 1995 all’acquisizione dell’area occidentale del paese assegnata, pochi mesi dopo dagli accordi di Dayton, alla Federazione croato- musulmana.

“Non può esistere Bosnia senza uguaglianza e pari diritti tra i popoli che la costituiscono”, ha detto l’esponente di Zagabria ed ha aggiunto che anche in memoria delle vittime e dei difensori è doveroso esigere da tutte le parti il rispetto degli accordi presi.

Secondo Milanović, nel corso degli anni questi accordi si sono modificati a sfavore del popolo croato: “Non si può tollerare che il vostro rappresentante nella Presidenza BiH - contrariamente a quello di serbi e bosgnacchi” venga eletto da tutti i cittadini”, ha affermato Milanović promettendo che la Croazia si impegnerà a mettere fine a questo - così l’ha definito - "furto insolente".

“Ci opporremo con tutti i metodi democratici a quanti caldeggiano la sospensione di Dayton e la necessità di modificare il suo impianto” ha detto ancora il presidente della Croazia, che ha invitato i croato-bosniaci ad adoperarsi nel percorso europeo del paese e ha garantito - anche in questo contesto- il sostengo di Zagabria.

A Jajce, dove è stato accolto da grandi applausi e manifestazioni di sostegno, Milanović ha ribadito che da presidente di uno stato moderno, membro della NATO e dell’Unione europea continuerà a sostenere l’ordinamento bosniaco che deve essere rappresentato dalla piena ed effettiva uguaglianza dei tre popoli costituenti e questo implica una giusta legge elettorale.

(lpa)