"La diffusa corruzione e l'appropriazione di denaro pubblico hanno raggiunto proporzioni impressionanti", così Milanović nel suo messaggio natalizio. "Causa tali fenomeni che non vengono adeguatamente sanzionati, i cittadini perdono la fiducia nelle istituzioni dello stato e molti di essi preferiscono emigrare all'estero" ha continuato. Parlando con lo stile che ormai lo contraddistingue e senza peli sulla lingua, Milanović ha sottolineato che la responsabilità è di tutti, ma soprattutto del potere esecutivo, ossia del governo ancora una volta da lui criticato. Il capo dello stato si è soffermato anche sulla sitazione nel mondo, sottolineando che l'ordine sta cambiando sotto gli occhi di tutti. "La pace, la sicurezza e la solidarietà" ha precisato, "non sono più valori scontati e basta poco per violarli o metterli a tacere". Milanović ha quindi rivolto un pensiero al popolo croato in Bosnia ed Erzegovina. "La sua parità e costitutività garantite dagli Accordi di Dayton" ha sottolineato "vengono messe in dubbio e sminuite". I suoi diritti, ha detto ancora "devono venir difesi con più forza e determinazione dal potere esecutivo in Croazia". Parlando del Natale Milanović ha sottolineato che nella tradizione cristiana e occidentale, a cui la Croazia è sempre appartenuta, la festività natalizia è giustamente considerata la più gioiosa perché porta con sé il raduno delle famiglie e la gioia dell’incontro nella calma e nella pace della casa. Ha quindi espresso il desiderio che la Croazia possa vivere in pace e sicurezza auspicando tanta salute e felicità a tutti.
Valmer Cusma