Gran parte dei 313 mila alunni delle elementari e i 143 mila delle medie superiori saranno in classe allo squillo del campanello; faranno eccezione i ragazzi delle aree colpite dal terremoto e quelli che - come, ad esempio, gli studenti della Leonardo Da vinci di Buie- sono in attesa del completamento dei lavori di restauro e ampliamento del loro edificio scolastico. Per questi ultimi ancora lezioni combinate con cicli in presenza e a distanza. Generalmente si parte comunque con un regime meno restrittivo: eliminato il sistema a palloncino per le classi inferiori che dunque potranno -sempre nel rispetto di alcuni accorgimenti- circolare per la scuola, frequentare misti i refettori , le materie facoltative e il doposcuola così come per gli alunni dalla quinta all’ottava e quelli delle medie superiori che potranno trasferirsi di classe e usufruire dei laboratori di informatica, biologia, chimica o altro. Da seguire comunque i protocolli indicati dalle autorità che prevedono oltre che alla rilevazione giornaliera della temperatura corporea da effettuare a casa, la costante areazione e igienizzazione degli ambienti mentre le mascherine -esentate, comunque, le prime quattro classi- saranno obbligatorie soltanto dove gli spazi non garantiscono la distanza sociale che per le medie è di un metro e mezzo, per le medie superiori invece di due metri. “Scuole aperte alle riunioni dei genitori e agli spettacoli, ma chi vi aderirà dovrà essere dotato del green pass” ha fatto sapere il competente ministero che ha giudicato buona, ma non ottima la percentuale vaccinata del personale del settore che si aggira dal 60 delle elementari e medie superiori e arriva al 72 negli istituti superiori e università. Percentuali sopra la media nazionale ma che - a detta del ministro all’istruzione Fuchs- vanno incentivate ulteriormente “se vogliamo fare in modo che il sistema scolastico ritorni alla normalità” .
Lionella Pausin Acquavita