Altri sei mesi di tempo per elaborare una proposta da discutere poi a settembre nel nuovo incontro tra i preposti ministri. Questo il risultato della riunione ieri a Zagabria tra il ministro all’infrastruttura slovena, Alenka Bratušek e quello croato per l’energia e l’ambiente, Tomislav Čorić. Entrambi hanno dichiarato che la Centrale opera in sicurezza ed è economicamente stabile. La parte slovena ha respinto le critiche su una presunta maggiore disponibilità nei confronti delle aziende nazionali negli appalti pubblici relativi alla Centrale. Il nocciolo maggiore rimane comunque ancora la questione dello smaltimento delle scorie nucleari con la Slovenia in procinto di avviare la costruzione di un deposito di stoccaggio e la Croazia indecisa se parteciparvi o edificarne uno proprio. La soluzione slovena continua a non piacere a Zagabria sia per la locazione- il deposito dovrebbe sorgere vicino alla Centrale sia per la spesa giudicata eccessiva. Ricordiamo che le due parti, proprietarie al 50 per cento dell’impianto, hanno tempo fino al 2023 di trovare una soluzione al problema scorie, problema che però risulta pressante visto che all’ interno della Centrale sta per esaurirsi lo spazio disponibile ad immagazzinare i rifiuti.
(lpa)