"Come l'Italia ha vestito e svestito il mondo. Storia della moda italiana". Questo il titolo di un'interessante conferenza svoltasi ieri nell'ambito della settimana della cultura italiana presso le biblioteche civiche di Lubiana, tenuta da Alessandro Marzo Magno, organizzata in collaborazione con il locale Istituto Italiano di Cultura.
"Mai nella storia la salute ha prevalso sulla moda - spiega il relatore - Nel 500 si indossavano delle calzature femminile alte anche 50 centimetri, si rischiava di cadere, di fratturarsi vari arti, varie ossa, ma nonostante questo si continuavano a usare quelle calzature".
"C'è un'espressione inglese splendida - prosegue lo scrittore e giornalista - le "fashion victims" cioè vittime della moda. Nell'ottocento erano letteralmente vittime. Pensate a queste ampie gonne femminili, che magari urtavano delle lampade, che ai tempi erano delle candele, per cui prendevano fuoco. Si rischiava di morire. C'è stato anche un caso, in un teatro francese, dove un corpo di ballo fu sterminato perché le ballerine morirono bruciate".
"A metà ottocento c'era anche un altro colore che piaceva moltissimo, un verde bellissimo, che però era fatto con l'arsenico. Andava molto di moda, ma chi indossava gli abiti di verde di arsenico ne rimaneva intossicato" conclude Marzo Magno.