Nell'epoca di pandemia da Covid, secondo Sarkis, la domanda posta dalla Biennale con la Mostra di Architettura diventa ancora più rilevante ed appropriata, seppure in qualche modo ironica, visto l'isolamento imposto. L'esposizione comprende opere di 112 partecipanti provenienti da 46 Paesi con una maggiore rappresentanza da Africa, America Latina e Asia e con uguale rappresentanza di uomini e donne. L'architetto, docente e curatore Hashim Sarkis, valuta che “il mondo sta lanciando nuove sfide all'architettura –e di essere impaziente di lavorare con architetti provenienti da tutto il mondo per immaginare insieme come affrontare queste sfide.” Il Leone d'Oro speciale alla memoria 2021 sarà attribuito, su proposta dello stesso Sarkis, a Lina Bo Bardi.
“La sua carriera di progettista, curatrice e attivista -si legge nella motivazione-ricorda il ruolo dell’architetto come coordinatore, ma anche come creatore di visioni collettive. Il curatore del Padiglione Italia e Alessandro Melis. Concepito come un’opera collettiva, il progetto denominato Comunità Resilienti affronta il cambiamento climatico per mezzo di una piattaforma-mostra-laboratorio, che riunisce una pluralità di voci e 14 macro-progetti. La Slovenia è presente alla rassegna con il progetto Assieme nella collettività degli architetti Blaž Babnik Romaniuk e Rastko Pečar, curatori Martina Malešič e Asta Vrečko, dedicato alle case del popolo costruite nel primo dopoguerra. Il curatore della Biennale Architettura 2021, Hashim Sarkis, dal 2015 è Preside della School of Architecture and Planning al Massachusetts Institute of Technology, il famoso MIT, ha curato e scritto vari libri e articoli sulla storia e la teoria dell’architettura moderna. (mid)
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