"Fascismi", declinato al plurale e anche in riferimento all'attualità. Nel centenario della marcia su Roma, è il tema intorno a cui ruota a Gorizia il nuovo appuntamento con èStoria, oltre 200 ospiti a dar vita a 120 incontri e dibattiti presso le principali sedi culturali del centro storico. Al festival converrà un'intera generazione di studiosi che hanno scritto e stanno ancora lasciando un segno importante negli studi sui totalitarismi novecenteschi.
Uno dei momenti più attesi è la consegna del premio èStoria per la divulgazione storica a Emilio Gentile, che riceverà il riconoscimento domani, al Teatro Verdi.
Molti altri i nomi noti presenti a Gorizia, tra i quali Alessandro Barbero, Luciano Canfora, Ernesto Galli della Loggia, Sergio Romano. E parecchi gli studiosi del Friuli Venezia Giulia, per un focus sul fascismo di confine che sarà al centro degli interventi di Raoul Pupo, Anna Maria Vinci e Marta Verginella. Da segnalare anche l'incontro sulla Trieste anni Settanta con due politici triestini collocati su sponde opposte: Roberto Menia per la destra, Gianni Cuperlo per la sinistra. Nella giornata di domani, inoltre, una pagina buia della seconda guerra mondiale, l'occupazione italiana in Jugoslavia, ma anche una voce dal lager di Tito: il Ligio Zanini di "Martin Muma", il romanzo autobiografico del poeta rovignese la cui recente riedizione italiana ha avuto grande risonanza. E non mancheranno approfondimenti sulla guerra in Ucraina.
Come sempre l'approccio del festival è multidisciplinare, e in quest'ottica David Riondino, per esempio, terrà un incontro sulla satira rivolta contro il Duce, mentre Vittorio Sgarbi parlerà di futurismo e fascismo. E fino a domenica, giornata conclusiva, continua anche la rassegna cinematografica a carattere storico.
Infine, a Gorizia sbarca stasera l'imitatore più temuto dai politici italiani, Andro Merkù. L'artista triestino, per inciso, si è appena aggiudicato la 18. edizione del Premio FulvioTomizza assegnato dal Lions Club Trieste in memoria dello scrittore istriano.