"I grandi sconvolgimenti sono sempre seguiti da una certa carnevalizzazione della coscienza", ha scritto lo studioso russo Michail Bachtin. Il titolo del 24° Forum Tomizza, "Carnevale senza confini", parte da questa citazione, interpretando il tema del carnevale come valvola di sfogo sociale dopo il periodo difficile della pandemia, e aprendo, nei lavori del forum, a una riflessione sulle tante storture del nostro tempo. 'Oltre', dunque, la grande festa per la Croazia dentro Schengen e la sparizione, dallo scorso primo gennaio, di quell'ultimo confine che divideva l'Istria. "Sparizione che noi festeggiamo come se fosse, appunto, carnevale", per citare lo scrittore romano Diego Zandel, figlio di profughi fiumani, tra i partecipanti della sessione che si è svolta oggi al Palazzo pretorio di Capodistria.
A inaugurare la giornata capodistriana, cui ha presenziato anche il console Giovanni Coviello, gli organizzatori hanno convocato Marcel Štefančič, voce libera e forte del giornalismo sloveno: un intervento, il suo, improntato a una critica radicale al neoliberismo, responsabile di aver trasformato la democrazia - così il relatore - "in un carnevale di intolleranza, xenofobia, sciovinismo, linguaggio dell'odio, politica degenerata". E poi ci chiediamo, ha aggiunto, "da dove il malessere dei nostri figli, l'asocialità, l'aggressività, la violenza che li trasforma in serial killer".
Come accennato, il versante italiano del forum è stato rappresentato da Diego Zandel, autore di molti libri sull'Istria e sulle vicende dolorose del confine orientale, che ha definito lo scrittore Fulvio Tomizza il suo "padrino letterario". Da Sarajevo, da quel retroterra costituito dai Paesi dell'Europa centro-orientale e dei Balcani a cui gli organizzatori tengono molto, è invece arrivato il giornalista Ahmed Burić, intellettuale fra i maggiori dell'ex Jugoslavia. "Vengo - ha detto - da una parte del mondo in cui la situazione non è mai semplice da decifrare, ma non si sbaglierà nel dire che in futuro andrà peggio".
Il Forum Tomizza prosegue domani a Umago, anche con le premiazioni del concorso letterario Lapis Histriae e la presentazione dell'edizione croata del romanzo "Dove tornare" (1974), l'ultima di una lunga serie di traduzioni, che rende l'istriano Tomizza l'autore italiano in assoluto più tradotto in Croazia.