Film, cortometraggi e documentari di 37 Paesi del Centro-Est Europa dalla Slovenia alla Georgia, e una particolare attenzione al femminile, sia per i temi trattati che per numero di presenze di registe. È il biglietto da visita del 33. Trieste Film festival, che si aprirà venerdì 21 gennaio con l'anteprima italiana di Quel giorno tu sarai, il nuovo lungometraggio di Kornél Mundruczó, una delle personalità più interessanti del cinema ungherese ed europeo. Il film parla di una famiglia che attraverso tre generazioni si confronta con l'eredità della Shoah.
"La novità più rilevante di questa edizione è ritorno in sala (al Politeama Rossetti, al Cinema Ambasciatori e al Teatro Miela), ma con una parte cospicua del festival anche online, per tutti quelli che non riescono a venire a Trieste", dichiara alla nostra Barbara Urizzi Nicoletta Romeo, alla guida della rassegna insieme a Fabrizio Grosoli. "Inoltre alcune delle grandi novità dello scorso gennaio le stiamo portando avanti quest'anno. Come la sezione Fuori dagli sche(r)mi, di cui siamo molto fieri, aperta a tutti quei film un po' fuori formato - sia di genere che di durata - che non riusciamo a mettere in concorso e che hanno ora una sezione dedicata". Confermata, poi, la nuova sezione sulle registe in Europa, l'anno scorso consacrata alla Polonia. "Abbiamo avuto un gruppo di registe polacche molto interessanti", spiega Romeo. "Mentre quest'anno toccherà al cinema delle registe georgiane. E sarà la Georgia a fare da filo conduttore anche per alcuni degli eventi collaterali del festival".
La Slovenia è rappresentata a Trieste da due titoli, entrambi in concorso, il film Orchestra, opera prima di Matevž Luzar, e il documentario (girato in Albania) Riconciliazione di Marija Zidar.