Sono almeno una trentina, ogni anno, i libri dedicati a Pasolini, ma in questo 2022 che celebra il centenario della nascita dello scrittore, poeta e regista friulano diventano molti di più. Fra i tanti, "Caro Pier Paolo" di Dacia Maraini è forse uno dei più belli. Un libro davvero emozionante, in cui la scrittrice continua, sotto forma epistolare, il suo dialogo con l'intellettuale scomparso, di cui è stata grande amica e con cui ha condiviso - insieme ad Alberto Moravia, suo compagno di vita in quegli anni - tanti viaggi in Africa e in Oriente.

Un libro "fatto di ricordi e di sogni", perché Maraini, Premio Strega e Premio Campiello, racconta che Pasolini ancora oggi le accade spesso di sognarlo, una miniera di episodi, di aneddoti legati alla sua frequentazione con l'artista, del quale è capace di restituirci un ritratto sensibile e umanissimo, fuori dai luoghi comuni che circondano la figura dello scrittore, uomo non convenzionale e anticonformista, che però non aveva il timore di mostrare le sue contraddizioni.

Di lettera in lettera si delineano aspetti del carattere di Pasolini: la sua capacità di provocare, bravissimo a suscitare reazioni rabbiose, ma in privato uomo mite e dolce.

Uno dei temi che attraversano il libro è anche il rapporto di Pasolini con l'universo femminile: il legame viscerale con la madre, l'amicizia profonda che lo univa alla scrittrice Elsa Morante, l'amore platonico con Maria Callas, ma anche le discussioni sul femminismo e sull'aborto. Argomenti sui quali, ricorda Maraini, loro due non andavano tanto d'accordo.

E in questo affettuoso ritratto dell'amico, l'autrice non può non interrogarsi sulla sua morte violenta e oscura, in quel tragico 2 novembre 1975. Non crede, Dacia Maraini, che sia vero quello che qualcuno ha sostenuto, cioè che che Pasolini abbia "cercato e voluto rimanere ucciso", perché lui amava la vita.

Di questo e molto altro si parla in "Caro Pier Paolo"( Neri Pozza), un libro che ci aiuta a capire chi è stato davvero un uomo che ha fatto la storia della cultura del Novecento.