È poeta e scrittore di lungo corso Gian Mario Villalta, ora nuovamente in libreria con il romanzo "L'apprendista" (Sem) entrato nella dozzina dei semifinalisti del Premio Strega annunciata già in tempo di piena emergenza sanitaria il 12 marzo direttamente sul sito del premio letterario più importante (e più chiacchierato) d'Italia. Una storia di vita, anzi due. Quella del sacrestano Fredi e del suo "apprendista" Tilio, entrambi anziani, che s'incontrano per caso in una chiesa di paese e si raccontano tra una messa e l'altra. Siamo da qualche parte nel Nordest. I due protagonisti i hanno avuto esistenze molto diverse, l'uno è stato prima ufficiale dell'esercito e poi missionario in Giappone, l'altro ha lavorato in fabbrica, si è sposato ed è rimasto vedovo, ha un figlio che ha fatto i soldi e con cui non va d'accordo. Nei loro dialoghi si dipana la trama del romanzo, affiorano il passato, i rimpianti e le disillusioni, ma anche speranze e desideri. E intorno l'atmosfera soffocante del paese. Il poeta e critico Franco Buffoni, che ha proposto il libro per il Premio Strega, l'ha fatto con queste parole: "L'apprendista - mentre pare raccontare la storia di due "umili" - riesce in realtà a fare esplodere universi di discorsi storici, sociali e profondamente umani".
Nella gara per entrare nella cinquina dei finalisti che verrà annunciata il 9 giugno, Gian Mario Villalta è in corsa insieme ad autori di grande seguito come Sandro Veronesi e Gianrico Carofiglio, alle scrittrici Silvia Ballestra e Valeria Parrella, e all'editore Gian Arturo Ferrari all'esordio da narratore, per fare qualche nome. Il giudizio spetterà alla giuria dei 660 lettori, composta dai 400 Amici della domenica (il gruppo storico, formato da personaggi del mondo della cultura), più 200 studiosi scelti dagli Istituti italiani di cultura all'estero, 40 lettori forti e 20 personalità della scuola e dell'università. L'ultimo atto sarà la proclamazione del vincitore, il 2 luglio a Villa Giulia a Roma.
Ornella Rossetto