Non ancora una consolidata tradizione, forse, ma già una felice consuetudine è diventata a Lubiana la Settimana del cinema italiano. Cinque gli appuntamenti in programma da oggi nella sala della Cineteca nazionale, a cominciare da "La dea fortuna", film a metà fra commedia romantica e melodramma diretto nel 2019 da Ferzan Özpetek, e vincitore di due premi David di Donatello, che inaugura stasera la quarta edizione. In cartellone, poi, altre produzioni recentissime, che vogliono far conoscere al pubblico sloveno una nuova scuola di autori che sta riscuotendo grande successo. Si vedranno, così, "Favolacce" dei fratelli Damiano e Fabio D'Innocenzo, premiato con l'Orso d'Argento per la migliore sceneggiatura a Berlino, "Martin Eden", occasione per scoprire il cinema di Pietro Marcello (il film, presentato in concorso a Venezia, è valso all'attore Luca Marinelli la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile), e una delle prime riflessioni cinematografiche sulla pandemia, il documentario di Andrea Segre "Molecole", girato a Venezia durante il lockdown dello scorso anno. Completa il programma, che si conclude venerdì, un classico di Elio Petri proposto in versione restaurata, "A ciascuno il suo", del 1967, omaggio al centenario della nascita dello scrittore Leonardo Sciascia, dal cui romanzo il film è tratto.
Curata da Igor Prassel della Cineteca slovena e dal direttore dell'Istituto italiano di cultura a Lubiana Stefano Cerrato, la Settimana del cinema italiano si salda a un'altra iniziativa: è infatti in corso fino al 25 luglio la rassegna streaming Oltre lo schermo, promossa dal ministero degli Affari Esteri di Roma. Quindici documentari raccontano il cinema italiano visto da dietro le quinte, i maestri che ne hanno fatto la storia: registi da Visconti a Fellini, ma anche compositori o scenografi come Nino Rota e Dante Ferretti. Da non perdere, suggerisce Stefano Cerrato, il documentario su Alida Valli. "Fra i documentari inseriti nella programmazione di Oltre lo schermo mi permetto di segnalare agli ascoltatori di Radio Capodistria "Alida" di Mimmo Verdesca, documentario sulla figura di Alida Valli, istriana, nata a Pola nel 1921 e di cui quest'anno festeggiamo appunto i cent'anni dalla nascita. Il documentario di Verdesca è un eccellente lavoro che alterna segmenti dai film con Alida Valli a materiali documentari quali interviste registrate con persone che hanno lavorato con l'attrice. Mi sembra un titolo davvero interessante e di sicuro interesse per gli spettatori del Litorale".
Alla rassegna, disponibile su Italiana, il nuovo portale della Farnesina, è possibile accedere attraverso i siti web degli Istituti di cultura, e dunque anche dell'Istituto italiano di cultura di Lubiana.