Aveva otto anni Pier Paolo Pasolini quando nel 1930 il padre Carlo Alberto, ufficiale dell'esercito, fu trasferito a Idria, tra le due guerre mondiali parte del Regno d'Italia. Nella cittadina slovena oggi patrimonio Unesco per la memoria delle antiche miniere di mercurio, Pasolini bambino frequentò la quarta elementare e parte della quinta, in una classe di 42 piccoli scolari. Lo scrittore e regista avrebbe ricordato più tardi in alcuni versi quel lontano soggiorno infantile, "in sponde - così scriveva - perdute nel sogno della memoria".

Ora a lui è dedicata una targa commemorativa posta sulla facciata del palazzo adiacente al Municipio, gli eventi in suo onore da qualche anno hanno assunto cadenza regolare, e ciò anche grazie ai fertili contatti di amicizia e di collaborazione costruiti con la friulana Casarsa e il suo Centro studi, impegnato nella valorizzazione della figura e dell'opera di Pasolini.

Cosicché in questo 2022, denso di iniziative in Italia e all'estero, Idria si è posta, insieme a Lubiana, come fulcro delle celebrazioni del centenario pasoliniano in Slovenia. Il variegato programma di manifestazioni, realizzato con l'indispensabile contributo della Cineteca nazionale e dell'Istituto italiano di cultura di Lubiana, ha inanellato fin da marzo proiezioni e mostre.

Dalla capitale è arrivata a Idria una esposizione sul cinema di Pasolini, allestita con Cinemazero di Pordenone e la Cineteca di Bologna. Anche gli studenti dell'Accademia d'arte di Nova Gorica sono stati coinvolti, con una mostra fotografica appena conclusa che ha reso omaggio al genio versatile di Pasolini intellettuale e artista.

Oggi un ultimo appuntamento, la proiezione del docufilm di Emilio Marrese "Il giovane corsaro. Pasolini da Bologna", che, in occasione del centenario, racconta la gioventù di Pasolini nella città dove nacque e dove si formò, e con la quale mantenne sempre un rapporto estremamente importante.

L'evento, al Cinema Teatro di Idria alle 19, è organizzato in collaborazione con l'Istituto italiano di cultura di Lubiana e il Consolato generale d'Italia a Capodistria.