In attesa dell'auspicata riapertura delle sale, il Teatro Stabile del Veneto continua la programmazione sul web e propone un omaggio ad un grande attore, che al teatro veneto e in particolare a Carlo Goldoni ha dedicato molta parte della sua carriera e a cui deve molto del suo successo: il veneziano Francesco Baseggio, di cui ricorrono in questo 2021 i cinquant'anni dalla morte, ma anche i cent'anni dal debutto professionale sulla scena, avvenuto nel febbraio del 1921. "Baseggio Francesco, in arte Cesco" è dunque la produzione - ideata dal regista Bepi Morassi e da Anna Bogo del Museo di Casa Goldoni di Venezia - disponibile sulla piattaforma digitale dello Stabile (www.teatrostabileveneto.it) che racconta il talento straordinario dell'attore, dall'esordio a 16 anni come violinista (alla recitazione si sarebbe votato solo in seguito) alle edizioni televisive delle commedie goldoniane negli anni Sessanta, che gli regalarono una grande popolarità. Realizzato con la consulenza di specialisti e studiosi, il filmato raccoglie un ampio materiale documentario, fotografie, locandine, ritagli di stampa e video di alcuni dei suoi cavalli di battaglia, come "Sior Todero brontolon" e "I rusteghi".
Se il suo nome è legato in particolare al teatro goldoniano, di cui è stato forse il più grande interprete, Baseggio - nato nel 1897 e morto nel 1971 - non ha tuttavia disdegnato altri autori, classici e moderni, da Shakespeare a Giacino Gallina, a Schiller, al Ruzante e molti altri. Tradusse in veneziano anche "Il malato immaginario" di Molière.
Istrionico, genuino, brillante, capace di identificarsi pienamente con il suo tempo, ha lavorato anche nel cinema, recitando in decine di film. Nel 1956 a fianco di Vittorio Gassman, in "Kean. Genio e sregolatezza".
Ornella Rossetto