Non più di ventuno parole, una per ciascuna lettera dell'alfabeto, non sempre fiumane "ma di fiumana esperienza". Parole impastate di vita e di ricordi, a comporre un originale 'dizionario privato' per recuperare il modo di essere di un mondo in via di scomparsa. O meglio ancora, un piccolo e sfavillante poema in prosa, come di questo "Dizionario fiumano passato minimo" di Ezio Mestrovich appena riproposto da Ronzani nota Mauro Sambi, che ne ha curato (con Beppe Cantele) la riedizione. "Un dizionario che recupera alcune voci del dialetto di Fiume, con estrema grazia e ironia. Sapendo che ciò che è andato, è andato; ma sapendo anche che bisogna ricordare le proprie origini per dare direzione e senso alla propria vita".
Apparso per la prima volta nell'Antologia delle opere premiate al Concorso "Istria Nobilissima" del 1984, il testo si legge con gusto e autentico diletto. "Tutte le voci - dice Sambi, nato a Pola e docente universitario a Padova - sono intrise di questa affabile ironia e di una capacità di scrittura davvero notevole. Ed è questo il criterio con cui vengono scelti gli autori della comunità italiana dell'Istria e di Fiume da proporre a un vasto pubblico italiano. Perché è quella la chiave di penetrazione anche nei lettori che nulla sanno o che non sono legati alla nostra realtà e ai nostri problemi".
Di Ezio Mestrovich, giornalista e scrittore di Fiume scomparso nel 2003, la casa editrice vicentina Ronzani ha già proposto - sempre a cura di Mauro Sambi - il romanzo "A Fiume, un'estate", una storia ambientata alla fine degli anni Quaranta sullo sfondo di una città che sta cambiando volto, mentre è già iniziato l'esodo degli italiani. "Per inciso nell'incipit del romanzo, Mestrovich mette una piccola nota, sul perché il dialetto nei dialoghi. Non è folclore, dice, ma omaggio a una stagione linguistica e culturale che nel Quarnero e in Istria chiede di poter durare. Ovviamente detto da uno che possiede una competenza linguistica perfetta nell'italiano standard".