Vuoi per una raccolta di versi, vuoi per un racconto o un saggio, nella lista dei premiati di Istria Nobilissima il nome di Libero Benussi, noto e apprezzato cultore del dialetto rovignese, è fra quelli che ritornano più spesso. Stavolta il professore, che alla parlata nativa ha dedicato molti studi e fa le altre cose una grammatica e due vocabolari, ha conquistato il podio per la poesia in dialetto, con "Siènare e bronse" (Cenere e braci), una silloge - ha annotato la giuria - in cui l'espressione dialettale è usata "per disvelare compiutamente il proprio mondo e la propria identità"
Per Benussi partecipare al concorso significa - come ci spiega lui stesso - poter lasciare una testimonianza dell'antico vernacolo di Rovigno.
"Scrivo, nei saggi e nella parte della prosa e della poesia, del e in rovignese. Quel rovignese arcaico che siamo rimasti in pochi a parlare. Però io ci tengo, perché questa è una testimonianza che lasciamo. Ho sempre pensato all'Istria Nobilissima come a una possibilità perché questa testimonianza rimanga ai posteri".
La sua nuova raccolta poetica è allora un ulteriore atto d'amore nei confronti del 'ruvignìʃ', così caro al professor Benussi e oggi fortemente in regresso.
"Nelle poesie racconto soprattutto delle mie cose, della mia vita. Ma quello che voglio ribadire è che cerco di usare un dialetto ricco, perché la parlata rovignese è ricchissima. Abbiamo un vocabolario di 26 - 27 mila parole, e quindi possiamo spaziare con tutte le sfumature sia del sentimento sia della descrizione della realtà. A me piace proporre proprio questo: le piante, i pesci, il mare e le barche, tutto quello che ci circonda; e naturalmente la nostra storia".
E i giovani? Quanto interessa ai giovani tutto questo, tramandare il dialetto rovignese e la memoria, l'identità intima della città di cui il dialetto è l'espressione?
"Qualcuno c'è, che adesso si muove un poco. Però mi sembra che manchino un po' di quella tempra e di quella volontà di essere genuini, di studiare il dialetto e le frasi idiomatiche di cui il rovignese è particolarmente ricco".
Tornando alla storica manifestazione promossa dall'Unione italiana e dall'Università popolare di Trieste, insieme alla soddisfazione per il riconoscimento Libero Benussi esprime un rammarico: l'indisponibilità delle Antologie del Concorso, che raccolgono i lavori premiati e ne rappresentano un importante strumento di promozione, "ferme al 2016". Al riguardo, l'Università popolare - da noi interpellata - fa sapere che "le Antologie sono pronte nei nostri magazzini e disponibili fino all'edizione 2019", e che la presentazione dei nuovi volumi ha subito un rallentamento causa Covid.