In un'edizione della Mostra veneziana, quella che si inaugurerà il 28 agosto, all'insegna delle grandi star (con un'impressionante lista di attori e registi tra cui molti premi Oscar) e delle donne in tutte le declinazioni, è nutrita la presenza di produzioni legate al Nordest.
In buona parte girato a Trieste è "Tutto il mio folle amore" di Gabriele Tornatore, film on the road sulla diversità di un ragazzo autististico tratto dal libro del trevigiano Fulvio Ervas "Se ti abbraccio non aver paura", che sarà presentato fuori concorso. Nel cast Valeria Golino, Claudio Santamaria e Diego Abatantuono. Interamente triestino, dalla produzione fino al regista e selezionato alle Giornate degli autori, invece, "La legge degli spazi bianchi", altra pellicola dalla genesi letteraria, con cui il regista Mauro Caputo conclude la sua trilogia-omaggio allo scomparso scrittore Giorgio Pressburger. Nuovamente nella sezione fuori concorso, il padovano Andrea Segre porta a Venezia "Il pianeta in mare", documentario sulla zona industriale di Marghera, al centro, ha spiegato il regista, "di una grande rimozione nazionale". E al Lido si vedrà anche "Effetto domino", un film di Alessandro Rossetto che come il romanzo di Romolo Bugaro, padovano anche lui, dal quale è tratto, entra dentro il ricco Nordest e parla di lavoro, di crisi economica, di caduta e ascesa di imprenditori. Tra gli interpreti - un gruppo di attori veneti e nazionali di alto livello - anche Marco Paolini. E ancora scenari veneti per "The new pope", seconda stagione della serie televisiva diretta dal regista premio Oscar Paolo Sorrentino, e girata in parte sul Piave, con il greto trasformato nel santuario di Lourdes e l'emozione unica per le 400 comparse trevigiane reclutate per l'occasione.