I risultati non sono ancora definitivi, ma ormai sembrano esserci pochi dubbi: il premier socialista Edi Rama si appresta a guidare l'Albania per un terzo mandato consecutivo, cosa mai accaduta dalla fine del regime comunista nel paese.
Con lo spoglio arrivato al 90%, i socialisti conquistano 73 dei 140 seggi al parlamento di Tirana, e si apprestano a formare un nuovo governo, che nelle promesse di Rama dovrebbe rilanciare i progetti infrastrutturali rallentati dalla pandemia insieme alle prospettive di integrazione europea dell'Albania.
I sondaggi della vigilia facevano presagire un testa a testa col Partito democratico, principale forza dell'opposizione, che invece è rimasto staccato di quasi dieci punti percentuali. Neanche gli accordi preelettorali dei democratici con la terza forza in parlamento, il Movimento socialista per l'Integrazione, sembrano quindi essere riusciti a sconfiggere Rama.
Lo stesso primo ministro è stato però molto cauto nelle ore successive alla chiusura dei seggi, e probabilmente aspetta la proclamazione dei risultati definitivi per annunciare vittoria. Come da tradizione, la campagna elettorale in Albania è stata caratterizzata da uno scontro violento tra le forze in competizione. E' stato registrato anche un incidente mortale nella città di Elbasan, dove uno scontro a fuoco tra sostenitori di partiti diversi ha portato ad un morto e diversi feriti.
Nonostante il perdurare della situazione pandemica l'affluenza alle urne – storicamente bassa in Albania – non ha subito crolli, attestandosi al 48%, percentuale leggermente più alta delle ultime consultazioni del 2017.
Francesco Martino