"Mi inchino alla sofferenza di queste persone, mi inchino alle vittime della Shoah", ha affermato Angela Merkel durante la sua prima visita da cancelliera sul luogo simbolo degli orrori nazisti. "Quello che è successo qui non si può capire con la comprensione umana. Non dobbiamo dimenticare mai. Provo una vergogna profonda", ha aggiunto.
Merkel ha varcato il cancello del campo di Auschwitz, su cui si legge ancora lo slogan "Arbeit macht frei", accompagnata dal premier polacco, da un sopravvissuto ad Auschwitz e da rappresentanti della comunità ebraica. Poi si è recata a Birkenau per visitare la rampa in cui i deportati venivano "selezionati" quando scendevano dai treni per il trasporto animali.
La memoria dei crimini nazisti è "inseparabile" dall'identità tedesca, ha detto Merkel. "Ricordare i crimini, indicare i suoi autori e rendere un omaggio degno alle vittime è una responsabilità che non finisce mai". La cancelliera ha ribadito che anche in futuro non ci sarà alcuna tolleranza di fronte all'antisemitismo, sia in Germania che in Europa.
La visita di Angela Merkel a Auschwitz e Birkenau è considerata storica, la prima di un capo del governo tedesco dal 1995, quando fu Helmut Kohl a recarvisi nel 50esimo anniversario della liberazione del campo di sterminio. Già prima della visita la cancelliera aveva annunciato la concessione di 60 milioni di euro alla Fondazione Auschwitz-Birkenau per la manutenzione del sito.
E. P.