La Camera dei Comuni britannica, con una maggioranza trasversale di appena un voto, 313 a 312, ha imposto al governo una legge ad hoc, promossa dalla deputata laburista Yvette Cooper ed approvata con un'irrituale procedura sprint di poche ore, per evitare il "no deal", a costo di arrivare ad un rinvio prolungato della Brexit.
È l'ultimo colpo di scena nella corsa contro il tempo per cercare una soluzione al dossier Brexit. Per ora si cerca ancora il compromesso fra Theresa May e Jeremy Corbyn, dopo l'apertura al dialogo con il leader dell'opposizione laburista su una soluzione più soft che in queste ore vale alla premier la prevedibile rivolta dei Tory brexiteer e qualche nuova defezione nel suo governo.
Il primo colloquio tra la premier e Corbyn è durato due ore. Incontro andato "molto bene", secondo le poche parole strappate inizialmente al leader dell'opposizione; "utile, ma non risolutivo", secondo quelle di una successiva dichiarazione più articolata e molto cauta.
Ora il programma è di andare avanti fino al weekend per tentare di chiudere la partita. Oltre del resto non si si può spingere. "Il 12 aprile è la data ultima per l'approvazione" dell'accordo, ha ricordato il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, avvertendo che altrimenti una proroga, anche quella di breve durata, non potrà essere nemmeno presa in esame.
Rimangono però le numerose divisioni, sia all'interno dei partiti, sia tra i fronti opposti ai Comuni, arrivati addirittura a sperimentare un pareggio, con 310 voti per parte, prima di bocciare l'idea di una nuova sessione di voti indicativi su opzioni di piani B alternativi alla linea May.
Il Labour non è compatto sulla richiesta di un referendum bis, anche se alcuni dei fedelissimi di Corbyn lo considerano irrinunciabile.
Tra i conservatori non è invece piaciuto il secco cambio di rotta della premier; i brexiteer più oltranzisti l'hanno presa di mira senza sconti, rinfacciandole d'aver tradito lo zoccolo duro del partito, deciso ad uscire dall'Ue il 12 aprile anche sfidando le paure di tanti per un traumatico no deal.
Davide Fifaco