Foto: Reuters
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Un serio incidente nel Mar Baltico ha visto il danneggiamento di un condotto elettrico e quattro cavi di telecomunicazioni nelle acque che circondano la Finlandia. Le autorità di Helsinki hanno sospettato un sabotaggio. I sospetti sono aumentati quando la Guardia Costiera ha abbordato e scortato fino alla terraferma una nave battente bandiera delle isole Cook, una delle tante che compone la cosiddetta flotta ombra del Presidente russo Putin. La flotta ombra vede una rete di petroliere con proprietà oscure grazie alle quali Mosca da tempo aggira le sanzioni sull'export di greggio. Le prime indagini non hanno chiarito se i cinque cavi sono stati danneggiati dalla stessa mano, ma sull'imbarcazione fermata mancano le ancore, e gli inquirenti ipotizzano che sia stata questa l'arma usata per i sabotaggi. Il Premier finnico Orpo ha dichiarato che si reagirà con decisione a ogni interferenza. Poco prima, in una dichiarazione congiunta, la Presidente della Commissione Europea Von der Leyen e il capo diplomazia Kallas hanno evidenziato la loro ferma condanna a ogni attacco alle infrastrutture europee, definendo la flotta russa una minaccia e dicendosi pronte a nuove sanzioni. La NATO dal canto suo si è detta pronta a fornire ulteriore supporto nel Baltico per voce del Segretario Rutte. Il dossier da tempo è considerato prioritario dalle cancellerie europee che, nel quindicesimo pacchetto di sanzioni, hanno incluso 79 navi della flotta ombra, che secondo gli esperti conterebbe su oltre 400 imbarcazioni. Tutto ruota attorno all'energia, e il 31 dicembre prossimo scadrà il contratto che prevede il transito dell'energia fornita da Gazprom attraverso l'Ucraina. Sono tre i Paesi maggiormente interessati, Austria, Slovacchia e Ungheria.

Franco de Stefani