L'odio non può "restare incontrastato" ha dichiarato la premier norvegese, Erna Solberg, durante la commemorazione della strage di Utoya, quando vennero uccise dall'estremista di destra Breivik 77 persone, quasi tutte giovanissime. L'odio e gli estremismi che interessano la società sono stati condannati duramente anche dal Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg che all'epoca dei fatti era il Presidente del Consiglio norvegese. "Dieci anni fa abbiamo risposto all'odio con l'amore. Purtroppo l'estremismo esiste ancora. I terroristi possono decidere di toglierci la vita, ma non possiamo permettere che ci tolgano la democrazia, la nostra libertà e la società aperta". Nel ricordare i diversi recenti attacchi che hanno interessato tutto il mondo, Stoltenberg ha aggiunto: "Ci viene ricordato di continuo che la democrazia non ha trionfato una volta per tutte. Per la democrazia è necessario combattere ogni giorno". Astrid Hoem, leader del Partito laburista giovanile ha detto che l'odio non è stato ancora fermato e l'estremismo di destra è ancora vivo. Solo martedì ignoti hanno lordato il monumento dedicato a Benjamin Hermansen, norvegese di origine ghanese ucciso dai neonazisti vent'anni fa. Sul marmo hanno lasciato la scritta aghiacciante: "Breivik aveva ragione". L'autore della strage sta scontando la pena di 21 anni di carcere - la più pesante prevista in Norvegia - e ora punta alla libertà condizionale alla quale ha diritto in base al sistema vigente dopo dieci anni di reclusione.
Danijel Konestabo