L'Istituto idrometeorologico federale ha confermato che si tratta del quinto più grande terremoto registrato su suolo bosniaco e il più forte degli ultimi 50 anni. La versione online del quotidiano di Sarajevo Dnevni Avaz riferisce che l'area non ha ancora smesso di tremare; la scossa principale è stata seguita da una serie di repliche di minore intensità di magnitudo massimo 4,6 sulla scala Richter. I vigili del fuoco di Stolac riferiscono di danni a vecchi edifici, di diverse auto colpite dai calcinacci e comignoli crollati. Il materiale caduto in strada è già stato rimosso per permettere l'intervento dei veicoli d'emergenza. L’intensità della scossa è stata tale da essere percepita in Slovenia, in gran parte della Croazia e della Serbia, così come anche in Italia e Montenegro. L'Ufficio sismologico dell'Agenzia slovena per l'ambiente ha stimato che l’intensità registrata a Lubiana non ha superato il quarto livello della scala macrosismica europea. La scossa è stata avvertita distintamente pure in Italia, in particolare nella provincia di Ancona, nel Napoletano e in Puglia. Paura a Mostar, in Erzegovina, in Dalmazia e altre città croate dove, secondo quanto riferito dai media locali, molte persone sono scese in strada prese dal panico. Nello specifico a Mostar si registrano danni a proprietà e ci sono state segnalazioni di problemi con la fornitura di energia elettrica.
Maja Novak