Con 158 voti a favore, 191 contrari ed un astenuto, il parlamento di Madrid ha bocciato il progetto di bilancio per l'anno corrente, proposto dal governo del premier Pedro Sanchez, ha in questo modo ha perso la sua battaglia parlamentare. Contrari alla Finanziaria 2019 soprattutto i membri del Partito Popolare, di quello liberale Ciudadanos, ma anche i deputati di due partiti catalani a favore dell'indipendenza della regione.
I socialisti del premier Sanchez occupano meno del 25% dei seggi in parlamento e finora hanno potuto contare soltanto sul sostegno di partiti minori, tra cui quelli separatisti catalani, che però ora hanno deciso di voltare pagina. Secondo l'esecutivo, la situazione è nettamente peggiorata venerdì scorso, dopo la rottura dei contatti con i partiti indipendentisti catalani per avviare un tavolo negoziale sul futuro della regione. Vani i tentativi di evitare la bocciatura del progetto di bilancio, che sono andati avanti fino all'ultimo: il leader di Podemos, Pablo Iglesias, ha contattato persino l'ex presidente catalano, Carles Puigdemont, in esilio in Belgio, per cercare di convincere gli indipendentisti a votare a favore della Finanziaria.
Subito dopo il voto il premier ha abbandonato il parlamento per ritirarsi nel suo ufficio. Non è ancora chiaro se deciderà di porre fine alla legislatura con oltre un anno di anticipo; secondo alcune fonti ufficiali Sanchez dovrebbe prendere una decisione sul da farsi dopo la riunione settimanale del suo gabinetto, in programma venerdì. Il primo ministro potrebbe andare avanti anche senza la manovra approvata, ma con una politica debole e l'assenza di una maggioranza alla Camera. Le elezioni anticipate in Spagna si fanno quindi sempre più vicine: secondo alcune fonti potrebbero tenersi il 14 oppure il 28 aprile.
E. P.