"In conformità con la risoluzione del Parlamento Europeo, il nostro ufficio legale ha presentato la denuncia per la mancata applicazione del regolamento di condizionalità", ha confermato il presidente dell'Assemblea di Strasburgo, David Sassoli. "Ci attendiamo che la commissione agisca in modo coerente e tenga fede a quanto dichiarato dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen durante l'ultimo dibattito in sede plenaria su questo tema. Bisogna passare dalle parole ai fatti", ha detto ancora Sassoli, che il 20 ottobre aveva invitato il Servizio giuridico del Parlamento europeo a preparare azioni contro la Commissione per mancato intervento sul meccanismo che subordina i finanziamenti europei al rispetto dello Stato di diritto. Il passo arriva dopo ripetuti richiami all'esecutivo comunitario ad attivare il regolamento che sanziona i Paesi che fanno un uso improprio dei fondi europei. Già a giugno il Parlamento europeo aveva approvato una risoluzione che minacciava la commissione di un'azione legale a causa dell'inerzia dimostrata in caso di violazioni dello Stato di diritto.
Il "Regolamento sulla condizionalità dello Stato di diritto" è stato incluso, tra mille negoziati, nell'accordo dello scorso anno sul Recovery fund e sul nuovo bilancio pluriennale dell'Ue 2021-2027 ed è entrato in vigore ad inizio 2021. Ma in seguito all'opposizione del blocco di Višegrad, in particolare di Polonia e Ungheria che sono i Paesi più esposti a eventuali sanzioni sullo stato di diritto, gli Stati membri e la Commissione hanno concordato una sorta di tregua: il regolamento non sarà attuato fino a quando la Corte di giustizia dell'Ue non si sarà pronunciata sulla sua validità, così come richiesto per l'appunto da Varsavia e Budapest. I due Paesi hanno infatti presentato ricorso alla Corte per far annullare il meccanismo, un processo che potrebbe richiedere quasi un anno. Nonostante il compromesso che di fatto congela tutto, il Parlamento preme sulla Commissione affinché agisca immediatamente e da tempo minacciava di farle causa; ora ha mantenuto la promessa.
Delio Dessardo