Dopo mesi di attesa e annunci è scattato un procedimento penale formale per verificare il rispetto delle norme sui servizi digitali relativamente alla protezione dei giovanissimi. Bruxelles non è convinta che Meta abbia fatto abbastanza per mitigare i rischi di effetti negativi per la salute mentale e fisica dei suoi utenti. La Commissione vuole capire se Facebook e Instagram hanno adottato misure appropriate per assicurare un elevato livello di privacy. L’attuale procedura si basa su quella precedente aperta il mese scorso. In quell’occasione le preoccupazioni dell’UE riguardavano la pubblicità ingannevole sulle piattaforme, la presenza di troppi contenuti politici e la mancanza di uno strumento efficace e indipendente per il monitoraggio in tempo reale delle imminenti elezioni europee di giugno. La Commissione ad oggi è anche preoccupata per i metodi di garanzia e verifica dell'età degli utenti introdotti dalla società. Secondo la Commissione, infatti, potrebbero non essere sufficientemente idonei. Meta dal canto suo ribadisce il proprio impegno per un contesto digitale sano e adatto a tutti. Nel corso degli ultimi dieci anni, la società ha sviluppato oltre 50 strumenti e politiche specifiche per la tutela dei minori. Riconoscendo la complessità di questa sfida, i vertici si dichiarano aperti a collaborare con la Commissione Europea per condividere i dettagli sulle proprie iniziative volte alla protezione degli iscritti, volendo dimostrare trasparenza e garantendo un‘esperienza online sicura.
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