A partire da venerdì la legge di ratifica sulla Brexit sarà sottoposta al voto del Parlamento di Londra, dove i conservatori godono di un'ampia maggioranza dopo le elezioni dello scorso 12 dicembre. Bruxelles ha comunque concesso la possibilità di estendere questo periodo di transizione fino ad ulteriori due anni, ma se la clausola annunciata sarà approvata, la Gran Bretagna rinuncerà fin d'ora a ogni proroga.
La sterlina ha reagito alla novità con un calo. La scelta dell'esecutivo Johnson, oltre a mostrare la volontà di mantenere la promessa fatta agli elettori di portare a termine la Brexit, impone anche un accordo sulle relazioni future con l'Europa; in caso contrario rischia di riemergere l'ipotesi di un no deal a scoppio ritardato.
Il premier ha intanto avuto un colloquio telefonico con la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. I due leader "hanno concordato di lavorare insieme con grande energia per concordare la partnership futura, vista la scadenza di dicembre 2020". Lo afferma un portavoce del governo britannico, precisando che "la presidente si è congratulata" con Johnson per il suo "successo elettorale".
Nel suo primo discorso a Westminster dopo le elezioni, il primo ministro ha esaltato il Parlamento eletto come "largamente più democratico" del precedente e lo sprona ad attuare ora la Brexit. "Questo è uno dei migliori Parlamenti che il Paese abbia mai prodotto" con un numero record di deputati donne e provenienti da minoranze etniche, ha detto il Johnson. Intanto la maggioranza Tory scandisce su suo impulso lo slogan: "Get Brexit done!".
E. P.