L'Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, dopo la riunione straordinaria virtuale dei ministri degli Esteri dell'Unione europea, ha fatto un appello all'immediata cessazione delle violenze tra Israele e i palestinesi. Nonostante in tali occasioni non possano venire prese decisioni formali, i ministri degli Esteri di 26 paesi Ue hanno appoggiato il messaggio di Borrell presentato al vertice, tutti quindi ad eccezione dell'Ungheria.
La priorità è l'immediata cessazione delle violenze e l'attuazione di una tregua, per mettere in sicurezza i civili e garantire l'accesso umanitario alla Striscia di Gaza, ha sottolineato Borrell. Il conflitto - ha aggiunto - ha causato numerose vittime, tra cui donne e bambini, il che è inaccettabile.
L'Alto rappresentante Ue ha nuovamente condannato gli attacchi del movimento palestinese islamico Hamas contro i civili in Israele e sottolineato il diritto del Paese di difendersi. Allo stesso tempo ha però ribadito che la risposta agli attacchi deve essere proporzionata e in linea con il diritto internazionale.
Trovare soltanto una soluzione politica non porterà alla pace. Subito dopo il cessate il fuoco è importante ritornare al tavolo dei negoziati per un processo di pace, in stallo già da troppo tempo, ha precisato Borrell.
Il ministro degli Esteri sloveno, Anže Logar, all'inizio aveva scritto in un tweet che la Slovenia esprime solidarietà con Israele e chiesto unità all'Ue, una tregua e lo stop agli attacchi che causano vittime civili. Ha anche sottolineato che l'Ue deve impegnarsi per trovare una soluzione pacifica.
Dopo il vertice il ministro ha espresso preoccupazione per le eventuali ripercussioni delle violenze tra Israele e palestinesi sulla pace e la stabilità della regione; una soluzione politica del conflitto su base di negoziati - secondo le sue parole - è l'unica possibile soluzione per giungere ad una pace equa e duratura, sul principio di due stati.


E. P.

Foto: MMC RTV SLO/Reuters
Foto: MMC RTV SLO/Reuters