Si può fare la fusione tra Ita e Lufthansa, con la compagnia tedesca che comprerà una quota di minoranza dell'ex Alitalia, per diventare di maggioranza nei prossimi anni. È la fine di una lunga procedura dell'Unione europea, che aveva visto un primo via libera a luglio. Allora, però, c'era il rischio che l'unione tra le due compagnie creasse delle situazioni di monopolio o comunque di vantaggio commerciale sproporzionato in alcune zone.
Da qui le procedure tecniche saranno varie: l'aumento di capitale, l'entrata di Lufthansa tra gli azionisti di Ita, e poi la messa in atto di un piano per rafforzare la compagnia 'erede' di Alitalia. Le cifre dovrebbero essere le seguenti: 325 milioni di euro acquisire il 41% di Ita, altri 325 milioni al ministero dell'Economia, e nel 2028 i tedeschi avrebbero l'opzione di comprare un altro 10% per 79 milioni di euro, diventando soci di maggioranza assoluta. Già da subito, comunque, l'amministratore delegato sarà scelto dalla compagnia tedesca.
I rimedi riguardano in particolare tre aree, nelle quali la fusione tra le due compagnie avrebbe danneggiato eccessivamente la concorrenza: voli a corto raggio da Roma e Milano verso alcuni aeroporti nell'Europa Centrale, come ad esempio Bruxelles; rotte a lungo raggio verso il Nordamerica; diritti di atterraggio e decollo (slot) dall'aeroporto di Milano Linate. EasyJet è la compagnia individuata per attuare i rimedi sui voli a corto raggio e per gli slot di Linate; Iag ed Air France-Klm per i voli a lungo raggio.
Il tutto dovrebbe concretizzarsi a inizio 2025, con l'Italia che diventerà così il quinto "mercato domestico", in termini di fatturato, del gruppo Lufthansa e il secondo in Europa dopo ovviamente la Germania. Queste 'nozze' italo-tedesche arrivano quasi 4 anni dopo la fondazione della compagnia aerea italiana nel novembre del 2020, nata dalle ceneri della vecchia Alitalia, che attualmente conta circa 4.860 dipendenti.
Valerio Fabbri