Continua lo stallo per la nomina del vice presidente della nuova Commissione dell'Unione Europea, a due settimane dall'incoronazione di Ursula von der Leyen come presidente. Non ha portato a nulla l'incontro che la leader dell'esecutivo Ue ha organizzato con Manfred Weber, Iratxe Garcia Perez e Valerie Hayer. I socialisti non voteranno Raffaele Fitto come vice presidente.
Il Ppe, trascinato dalla delegazione spagnola, è pronto a strappare su Teresa Ribera. La sensazione è che la questione veti incrociati sia fuggita si mano un po' a tutti, mettendo von der Leyen davanti ad una situazione molto intricata.
I tre leader della maggioranza avevano deciso di aggirare temporaneamente l'ostacolo votando contestualmente i sei candidati vice presidenti: la popolare Henna Virkkunen, i liberali Kaja Kallas e Stephane Sejourné, le socialiste Ribera e Roxana Minzatu e il conservatore Fitto, soluzione che non ha però portato a nulla perché tra socialisti e popolari sono volate accuse sempre più pesanti.
Nell'audizione all'Eurocamera, Ribera è stata duramente attaccata per le alluvioni in Spagna e Ppe e Partido Popular concordano sul fatto che il sì alla fedelissima di Pedro Sanchez può arrivare solo dopo che Ribera stessa avrà chiarito, nel Parlamento iberico, di non essere coinvolta nel disastro di Valencia.
Invece su Fitto, candidato della premier italiana Giorgia Meloni, i socialisti affermano: "Non lo voteremo in nessun caso, la fiducia è rotta. Il pacchetto per noi è di cinque vice presidenti, il Ppe lo voti con l'estrema destra", hanno sottolineato fonti del gruppo.
Stizzita, la presidente del Consiglio italiano ribatte: "Signore e signori, ecco a voi la posizione del gruppo dei socialisti europei, nel quale la delegazione più numerosa è quella del Pd di Elly Schlein. L'Italia, secondo loro, non merita di avere una vicepresidenza della Commissione. Questi sono i vostri rappresentanti di sinistra".
Dal Pd risponde Dario Nardella: "Basta favole, nel 2019 eri contro la nomina di Gentiloni a commissario europeo e organizzavi addirittura una protesta davanti a Palazzo Chigi".
A complicare ulteriormente il quadro ci sono le vicende politiche di Spagna e Germania, la prima alle prese con gli strascichi delle devastazioni di Valencia, la seconda prossima ad una tornata elettorale dove la Cdu è data per favorita e l'Spd si contenderà il secondo posto con l'estrema destra.
Von der Leyen sarà quindi impegnata in un ulteriore giro di colloqui, cercando di evitare le proprie dimissioni.
Intanto la presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola, ha ricordato che per votare c’è tempo fino al 27 novembre e che l’Aula è pienamente impegnata responsabilmente a far entrare in carica la nuova Commissione.
Davide Fifaco