“Inserire anche il friulano e il tedesco, oltre a italiano, sloveno e inglese, nei materiali promozionali della Capitale europea della cultura”. A pochi giorni dal via alle attività di GO!2025, il segretario del Patto per l’Autonomia e consigliere regionale, Massimo Moretuzzo, ed Eleonora Sartori, consigliera comunale di Gorizia del movimento, sono ritornati sul tema delle lingue ufficiali della Capitale europea della cultura.
“I materiali promozionali per l’inaugurazione di GO! 2025 – dicono in una nota - sono stati stampati e diffusi evitando accuratamente di utilizzare due delle lingue ufficiali presenti in Friuli Venezia Giulia, il friulano e il tedesco”, e anche “il sito ufficiale è disponibile solo in italiano, sloveno ed inglese”, senza nemmeno “una minima sezione nelle altre due lingue presenti in regione”.
I due esponenti del Patto ricordano che “Gorizia è stata scelta assieme a Nova Gorica come Capitale europea della Cultura anche in virtù del fatto che rappresenta un territorio plurale, in cui popoli e lingue diverse hanno abitato da sempre e la cui popolazione un tempo non troppo lontano usava abitualmente tutte e quattro le lingue presenti in città: l’italiano, lo sloveno, il tedesco e il friulano”. “Invece di valorizzare la diversità di lingue e culture di Gorizia, l’organizzazione ha perso un’occasione di far conoscere uno degli elementi più interessanti di questo territorio e non tenendo in considerazione il fatto che l’utilizzo delle lingue minoritarie rappresenta anche una straordinaria opportunità di marketing per prodotti e contesti locali, come dimostrato da varie ricerche, anche dell’Università di Udine”.
“La mancanza dell’utilizzo di più lingue è un fatto grave, che non può essere giustificato con la mancanza di risorse economiche, vista l’enorme quantità di denari che la Regione ha messo a disposizione del Comune di Gorizia per la riuscita complessiva dell’iniziativa- concludono, annunciando un’interrogazione in Consiglio regionale -, e chi ha la responsabilità di GO! 2025” deve porre “rapidamente rimedio a questo errore”, facendo in modo che “anche la lingua friulana e quella tedesca trovino spazio nei materiali e nello sviluppo di una manifestazione di eccezionale importanza per il futuro di Gorizia e di tutto il Friuli-Venezia Giulia”.
Alessandro Martegani