Foto: Radio Capodistria/Martegani
Foto: Radio Capodistria/Martegani

Nonostante la campagna elettorale a Monfalcone sia già in pieno corso, solo ieri sono stati ufficializzati i nomi dei candidati sindaco di questa tornata elettorale. Si tratta di Bou Konate, Diego Moretti e Luca Fasan. Escluso dalla corsa Rudj Pecikar il commerciante monfalconese che si era candidato proprio all'ultimo minuto, senza riuscire, però, a raccogliere le firme e le certificazioni necessarie. Diego Moretti è una figura conosciuta a livello regionale ed è sostenuto da quattro liste dell'area di centro-sinistra; Luca Fasan, attuale assessore alla cultura, è invece sostenuto da cinque liste di centro destra. Infine Bou Konate, già assessore comunale, che si presenta con una sua lista "Italia Plurale", composta da 18 candidati tutti di origine straniera.

Una candidatura che ha già fatto insorgere il centrodestra locale capeggiato dall' ex sindaco capolista della Lega, Anna Maria Cisint che ha attaccato l'iniziativa, bollando la lista di Konate come "islamica" e denunciando una presunta pericolosità. La campagna elettorale monfalconese rischia, quindi, di essere nuovamente incentrata sul tema dell'immigrazione, nonostante le problematiche sul tavolo siano anche molte altre.

Una corsa che potrebbe essere in qualche modo doppata dai cavalli di battaglia della Cisint, la diatriba con la locale comunità islamica e la lotta contro il velo. Ad esempio, Enrico Bullian, consigliere regionale del gruppo Patto per l'autonomia - Civica Fvg nonché vicepresidente di opposizione della V Commissione del consiglio della Regione FVG, in questi giorni ha denunciato il tentativo di portare in discussione il progetto di legge nazionale relativo al divieto di copertura del volto (Niqab e Burqa) già nella seduta del consiglio della prossima settimana con una forzatura, che secondo lui sarebbe motivata solamente dalla volontà del centrodestra regionale di strumentalizzare l'argomento a fini elettorali proprio a Monfalcone, dove esiste una discussione in corso da tempo.

Barbara Costamagna