Da oggi sulla stessa auto si troveranno, quindi, agenti della Polizia italiana e della Polizia slovena, che in sinergia effettueranno controlli nei territori lungo il confine di entrambi i Paesi. Nel servizio di pattugliamento non saranno presenti militari. L'iniziativa, che si protrarrà fino al 30 settembre, è frutto dell'accordo bilaterale ottenuto dai direttori generali delle polizie italiana e slovena, su proposta del Ministro degli esteri sloveno, Miro Cerar e di quello italiano, Enzo Moavero Milanesi. Le pattuglie saranno quattro, in azione in altrettanti giorni della settimana; tre opereranno sul territorio sloveno ed una in Italia. Presumibilmente la fascia oraria di azione sarà quella del turno notturno, da mezzanotte alle sette di mattino, ovvero quella del maggiore afflusso dal territorio boschivo. Intanto nei prossimi giorni sono previsti incontri al Viminale, con il ministro dell'Interno, per una prima valutazione della situazione, una seconda verrà poi fatta venerdì, quando Matteo Salvini sarà presente a Trieste. Lo stesso ministro, negli scorsi giorni, aveva lanciato la discussa idea di costruire una barriera fisica lungo il confine tra Italia e Slovenia, sul modello di quella già esistente tra Slovenia e Croazia o di quella eretta dal Primo Ministro ungherese Viktor Orban. Sulla barriera lo stesso presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, si era detto in un primo momento d'accordo, salvo poi ritirare quanto dichiarato. In un'intervista Fedriga aveva parlato di un muro di qualche tipo di 243km lungo i confini regionali, spiegando che se l'Europa non tutela i propri confini, la barriera sarà l'unico modo per fermare l'ondata migratoria. Qualche ora dopo la parziale smentita e la precisazione che è stato richiesto ai Paesi europei di far rispettare Schengen anche presidiando i confini esterni alla UE. Le dichiarazioni del governatore sono state molto criticate dagli esponenti politici dell'opposizione, ma anche dal Movimento 5 stelle. Cristiano Shaurli, segretario regionale del PD ha bollato come incosciente l'idea del muro, mentre il capogruppo dei 5 stelle al Senato, Stefano Patuanelli con un post ha spiegato che gli unici muri che devono esserci sul Carso sono i tipici muretti a secco. Contrari all'idea delle barriere fisiche anche i sindaci di Trieste e Gorizia.
Davide Fifaco