Migliaia di persone hanno animato il corteo del Primo Maggio, come da tradizione partito da Campo San Giacomo, per raggiungere poi Piazza Unità dopo aver attraversato le principali vie di Trieste. Poche però le persone che hanno assistito al comizio conclusivo, alcune centinaia i manifestanti che sono rimasti fino alla fine.
Non si sono registrate particolari tensioni durante la manifestazione; i collettivi ed i movimenti di estrema sinistra sono rimasti sempre in coda e distanziati dal resto del serpentone, scagliando slogan piuttosto violenti all'indirizzo del presidente della Regione Fedriga, del sindaco Dipiazza ed anche del Partito Democratico, di cui i dirigenti erano presenti, ma in testa al corteo e dunque non hanno nemmeno avuto modo di accorgersi delle contestazioni.
Quattro o cinque le bandiere jugoslave presenti, declinate anche in quella del Fronte della Liberazione e l'ormai immancabile tricolore italiano con la stella rossa al centro, inoltre in manifestazione anche alcune persone e ragazzini con la divisa da pioniere. Immaginabili le solite polemiche sui social, da parte di alcuni triestini, che ogni anno segnalano e criticano pesantemente la presenza dei vessilli jugoslavi e la presenza di bandiere rosse sull’altipiano carsico (definite "stracci").
Situazioni che sono entrate praticamente nel folklore cittadino legato al Primo Maggio, per quanto sono ripetitive.
Da segnalare la presenza di moltissime associazioni triestine impegnate nel sociale, come ad esempio Amnesty International, Emergency, ICS-Consorzio italiano di solidarietà ed altre simili realtà.
Queste le parole del segretario provinciale di Trieste, Massimo Marega, sulla scelta della CGIL di organizzare l'evento triestino nonostante la vicinanza della Manifestazione nazionale di Monfalcone: "Noi garantiamo la presenza storica al corteo del primo di maggio. Qualcun altro ha fatto altre scelte, probabilmente organizzative, le rispettiamo. Noi garantiamo ciò che abbiamo sempre garantito negli anni. Una rappresentanza della CGIL di Trieste è andata a Monfalcone. Noi garantiamo il Primo Maggio, che anche questo è storico sia su Muggia che sul punto di Santa Croce. Dopo è chiaro che abbiamo portato una delegazione anche a Monfalcone”.
Davide Fifaco