Sono giorni di duro lavoro per i Vigili del fuoco e la Protezione civile in Friuli Venezia Giulia e in particolare nell’area di Trieste, spazzata ormai da due giorni da forti raffiche di Bora accompagnate a tratti anche dalla pioggia, creando quella che in città vene chiamata “Bora scura”.
Sul Carso è sceso anche qualche fiocco di neve, ma senza attecchire a terra. Nevica invece, a tratti anche in modo abbondante, sulle Alpi del Friuli Venezia Giulia.
Tornando a Trieste sono stati più di 50 gli interventi dei vigili del fuoco nelle ultime ore: anche nel corso della mattina le forti raffiche di vento, che hanno raggiunto i 120 chilometri orari, hanno provocato la caduta di alberi e tegole dai tetti, hanno danneggiato cornicioni, infissi e antenne, e causato anche la caduta di molte moto e scooter parcheggiati.
Non sono mancati anche cassonetti e bagni chimici, che vagavano per le strade spinti dal vento, prontamente recuperati dai vigili del fuoco. Le raffiche hanno reso difficoltosa la circolazione in particolare sull'alta viabilità.
A scopo precauzionale il comune ha deciso di chiudere i giardini pubblici fino al miglioramento delle condizioni meteo, e a causa delle condizioni del mare sono stati interrotti i collegamenti marittimi con il Comune di Muggia.
L'Anas, la società che gestisce la rete stradale, ha reso noto che le autorità slovene hanno chiuso il valico di Fernetti ai mezzi pesanti in entrata a causa delle raffiche, e nel corso della mattina si sono formate code di mezzi pesanti all'Interporto e anche alla barriera del Lisert.
Protezione civile e Vigili del fuoco impegnati anche nel resto della regione, a causa della neve in quota e del vento in pianura. Si tratta di una situazione che però è destinata a migliorare già nella seconda parte della giornata, quando il vento dovrebbe gradualmente attenuarsi e la quota neve salire da 300 a 700 metri.
Alessandro Martegani