Secondo quanto anticipato con una mail dal Presidente dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia Renzo Codarin, il Presidente della Repubblica di Slovenia Borut Pahor si recherà in visita assieme al Presidente della Repubblica italiana Sergio Matarella al Monumento nazionale della Foiba di Basovizza il prossimo 13 luglio, data in cui si terrà anche la cerimonia di restituzione del Narodni dom alla minoranza slovena. Codarin, con grande soddisfazione, ha dichiarato che "la visita dei due presidenti alla Foiba di Basovizza, nella stessa giornata in cui si commemorerà il centenario dell'incendio dell'Hotel Balkan, rappresenta, attraverso due luoghi fortemente simbolici, il reciproco riconoscimento delle sofferenze che hanno colpito le terre dell'Adriatico orientale nella prima metà del secolo scorso". Il presidente dell'ANVGD ha quindi ricordato che "in occasione del Concerto dei Tre Presidenti svoltosi a Trieste il 13 luglio 2010 i capi di Stato di Italia, Slovenia e Croazia, dopo aver reso omaggio all'ex Balkan, si recarono al monumento che ricorda l'esodo dei 350.000 istriani, fiumani e dalmati in fuga dal clima di terrore con cui si stava instaurando il regime comunista di Josip Broz "Tito". A dieci anni di distanza viene compiuto un nuovo significativo passo avanti nella ricostruzione della storia di queste martoriate province nel rispetto delle memorie e dei lutti vissuti da ciascuna comunità nazionale".
Anche Massimiliano Lacota, presidente dell'Unione degli Istriani, ha espresso sui social grande soddisfazione per la visita di Pahor a Basovizza. Già mesi fa Lacota con un appello pubblico aveva sollecitato i Presidenti Pahor e Mattarella ad onorare i Martiri delle Foibe, alla notizia che questo atto con ogni probabilità si realizzerà, il presidente dell'Unione degli Istriani ha scritto: "si tratterebbe di un evento molto significativo, favorito certamente dall'ulteriore, immenso atto di generosità che l'Italia ha deciso di compiere con l'intavolazione della proprietà del Narodni dom ad una delle organizzazioni della minoranza. Ferme restando le critiche dell'Unione degli Istriani rispetto al mancato riconoscimento da parte della Slovenia della pulizia etnica a danno degli Italiani dell'Istria, Fiume e Dalmazia, ed all'esproprio illegale dei beni privati, quali atti criminali, la deposizione di una corona di fiori a Basovizza da parte di Pahor costituirebbe un forte segnale di discontinuità rispetto al passato che non potrebbe non segnare un cambiamento importante nei rapporti bilaterali, nel solco auspicato da anni del riconoscimento della verità storica e delle responsabilità morali e politiche di quel che accadde".
Secondo il quotidiano "Il Piccolo" di Trieste a dare un contributo importante a questa iniziativa, nel ruolo di mediatore, è stato anche il sindaco giuliano Roberto Dipiazza, che proprio pochi giorni fa ha incontrato l'ambasciatore di Slovenia in Italia, Tomaž Kunstelj. Probabile inoltre una visita anche al monumento dei fucilati, in ricordo dei quattro antifascisti sloveni condannati a morte dal tribunale speciale nel 1930.
Davide Fifaco