Il disastro del prato dello stadio Rocco, che ha costretto la Triestina a giocare le partite in casa a Fontanafredda, a più di 120 chilometri di distanza da Trieste, ha provocato un nuovo strappo nella giunta e nella maggioranza del Consiglio Comunale, certificato dalla decisione del sindaco Roberto Dipiazza di affidare la delega degli eventi sportivi a Elisa Lodi, assessora di Fratelli d’Italia con già all’attivo deleghe importanti come quella dei lavori pubblici e degli impianti sportivi, ma soprattutto di levarla al suo più stretto e fedele collaboratore, l’assessore Giorgio Rossi
Messo sul banco degli accusati nelle ultime settimane dall’opposizione, ma anche dai tifosi della Triestina, e mal tollerato anche da esponenti della maggioranza, il braccio destro del sindaco si è visto sottrarre la delega al temine di giorni pesantissimi, in cui a Giunta era stata accusata d’incapacità e incompetenza.
Si tratta di una mossa che tradisce una volta di più i malumori nella maggioranza di centro destra del capoluogo giuliano. In questi mesi il gruppo consiliare del sindaco, la lista Dipiazza, ha perso pezzi, cosa peraltro già in atto prima delle elezioni: su sei membri eletti nell’ottobre del 2021, ne è rimasto solo uno, gli altri sono migrati verso il gruppo misto e altre forze politiche in cerca di maggiori soddisfazioni. Lo sgarbo fatto a Rossi, con la delega tolta con un comunicato di due righe, sembra poter alimentare questi disagi nella maggioranza, dove Fratelli d’Italia sta palesemente cercando di aumentare la propria influenza, forse anche in vista delle candidature per le prossime elezioni.
La situazione ha anche messo in moto l’opposizione, che ha sottolineato come gli ultimi sviluppi confermino l’incapacità della Giunta nel gestire la macchina comunale e di ottenere dei risultati.
Rossi dal canto suo non commenta il cambio di deleghe. "Non mi cambia la vita – ha detto a margine di un evento - sono 23 anni che sono col sindaco, lui mi ha chiesto di fare una cosa che era necessaria e l’ho fatta", ha aggiunto. Essere privato di una delega a cui temeva molto, non può però esser stata una mossa indolore: nemmeno 48 ore dopo aver perso gli eventi sportivi, l’assessore ha infatti contestato uno dei progetti più rappresentativi per la Giunta Dipiazza, la Cabinovia, che, secondo Rossi, non dovrebbe comprendere il tratto in orizzontale, quello che attraverserebbe il porto vecchio fino al Park Bovedo, dove dovrebbe partire la seconda tratta in salita verso il Carso. “È un elemento inutile – ha detto - che abbatte il valore economico e immobiliare dell'area e non è giustificabile dal punto di vista economico: ho detto al sindaco che corra ai ripari”. Fra l’altro Rossi ha anche tratteggiato anche una gestione che punta soprattutto all’uso turistico della Cabinovia, con biglietti da cinque o sei euro, improponibili per chi dovesse usare l’impianto come mezzo di trasporto quotidiano, funzione che invece nel progetto originale era al centro del contestato progetto.
Alessandro Martegani