Foto: Facebook
Foto: Facebook

Il Comune di Trieste ha preso atto degli ultimi episodi di violenza che si sono verificati in prossimità di pubblici esercizi, esercizi commerciali ed artigianali, che hanno coinvolto diverse persone. Un problema, quello della percezione diffusa di un aumento dell’insicurezza e del degrado in città, affrontato lo scorso 15 maggio durante il comitato per l’ordine e la sicurezza. La decisione di introdurre un “coprifuoco anti alcol” è stata presa dal sindaco Roberto Dipiazza visti “i possibili episodi di violenza, schiamazzi o di vere e proprie violenze, tali da rappresentare un grave pregiudizio al decoro e alla vivibilità urbana e da generare una diffusa percezione di degrado del territorio” si legge in una nota. L’ordinanza sarà in vigore per 45 giorni, fino al 14 settembre e prevede che bar, negozi di alimentari e distributori automatici dovranno chiudere tassativamente entro le 23:30, per poi riaprire non prima delle sei del mattino. Dalle 22 alle 6 invece non sarà possibile bere in strada da bottiglie di vetro o da lattine, si potranno consumare bevande, anche alcoliche, solo se seduti nei tavoli dei bar aperti. Chi non dovesse chiudere il proprio locale entro le 23:30 rischierà una sanzione tra i 500 e i 3.000 euro, per chi invece fosse sorpreso a consumare bevande per strada dopo le 22, rischierà di pagare tra i 50 e i 300 euro.
Problematica similare anche a Muggia, dove in diverse zone si sono verificati atti di bullismo e vandalismo. Negli ultimi giorni la Polizia di Stato, i Carabinieri e la Polizia locale hanno identificato 500 ragazzini, nell’ambito di una massiccia operazione di pattugliamento del centro cittadino e delle spiagge.

B.Ž.