Emozionato, commosso e grato verso chi ha voluto partecipare alla celebrazione del sacramento. Questi gli stati d'animo di monsignor Enrico Trevisi nel momento dell'ingresso nella Cattedrale di Cremona per la sua ordinazione episcopale.
Davanti ai propri fedeli ed alle autorità, provenienti anche da Trieste, come il sindaco Roberto Dipiazza e l'arcivescovo Giampaolo Crepaldi, amministratore apostolico della diocesi di Trieste, il vescovo Trevisi ha rivolto un saluto al termine della celebrazione, esprimendosi anche con qualche parola in sloveno, ringraziando per la fiducia accordatagli da Papa Francesco e invocando l'aiuto del Signore e di Maria.
La sua nuova diocesi lo accoglierà domenica 23 aprile. La celebrazione dell'ordinazione episcopale è stata trasmessa anche in diretta ed è stata diffusa grazie alla collaborazione tra le diocesi di Cremona e Trieste, sui canali social e televisivi delle due circoscrizioni vescovili.
Intanto Trieste ha una nuova statua dedicata ad uno dei grandi vescovi del passato, Antonio Santin, numero uno della diocesi triestina dal 1938 (anno in cui fu eletto alla cattedra di Trieste e Capodistria) al 1975, tra gli episcopati più lunghi che l'ecclesia giuliana abbia conosciuto. La statua è stata eretta nei pressi della chiesa di Sant'Antonio Taumaturgo.
A benedirla è stato proprio monsignor Gianpaolo Crepaldi, che ha ricordato: "Richiama alla memoria i convulsi avvenimenti che si consumarono in questa piazza dal 3 al 6 di novembre del 1953, dove, a seguito di scontri violenti con la polizia civile della zona, persero la vita sei giovani triestini. In quella circostanza il Vescovo Santin ebbe un ruolo determinante nella pacificazione della città".
La statua, firmata dal maestro Albano Poli di Verona, è stata pagata da un anonimo benefattore ed è stata realizzata dalla ditta Rosso. Il vescovo Santin è ritratto "senza piedestallo a significare la sua presenza non sopra noi ma tra di noi" si legge nella nota della diocesi.
Davide Fifaco